Reinventarsi. Se la pandemia da Coronavirus ci ha dovuto insegnare qualcosa, questo è sicuramente il monito più appropriato. Ha ridefinito il mos maiorum della nostra società, ha cambiato le carte in tavolta dei nostri costumi e ha implicato non pochi sacrifici. Fra gli esercenti in difficoltà, in seguito al (necessario) decreto emanato dal Governo, anche gli operatori nel settore fitness, costretti a chiudere i loro centri. Tuttavia i personal trainer e i loro “fedelissimi” non si sono dati per vinti. Ce lo testimonia il personal trainer Davide Dibitonto, titolare della Total Wellness personal training, che allo stato attuale ha momentaneamente “trasferito” la sua attività completamente all’aperto, nel campetto della chiesa San Paolo di Barletta.

«E’ stato un adattamenti fisiologico attuato da me e da altri miei colleghi – ha dichiarato Dibitonto –  Dopo la chiusura dei centri fitness e degli studi di personal training abbiamo sfruttato la legge che consente ancora l’attività individuale, abbiamo deciso di far svolgere le attività all’aperto, in modo che resti invariato il distanziamento sociale. Al momento sto usufruendo del campetto della San Paolo e ovviamente ho diviso per fasce orarie e turnazioni le varie attività. Sto proponendo un percorso di circuit training, un tipo di allenamento molto dinamico che per sua natura consente fisiologicamente il distanziamento, nel pieno rispetto delle regole. Mantengo un numero massimo di utenti per turno nonostante siano lezioni all’aperto, proprio per evitare situazioni spiacevoli e assembramenti».

Ma ci sono degli effettivi svantaggi in questo necessario cambiamento? «L’attività all’aperto chiaramente ha dei pro e dei contro – ha proseguito – Il vantaggio riguarda il contatto con la natura, durante le belle giornate soleggiate, essendo noi individui metereopatici, si ha un ottimo feedback dall’ambiente circostante; i contro però sono legati ai fattori climatici, con l’avvicinarsi di temperature più rigide si ha difficoltà ad affrontare le lezioni, durante le giornate piovose diventa praticamente impossibile».

Oltretutto, sebbene l’attività fisica outdoor si sia rivelata una valida sostituta per arginare le difficoltà insorte in seguito al Dpcm, risulta essere limitata e limitante, poiché molte delle attrezzature non possono essere trasportate al di fuori dei centri di riferimento. «Per forza di cose e per motivi di ingombro, alcuni macchinari e alcuni attrezzi non possono essere utilizzati nel campo all’aperto, quindi bisogna adattarsi e utilizzare ciò che è di facile trasporto: bilancieri, manubri, step, plyo box, elastici, che consentono un allenamento produttivo e creano degli adattamenti a livello corporeo. L’allenamento è improntato più sul corpo libero che sull’uso di attrezzature isotoniche, che ovviamente per ovvie ragioni non sono possibili da utilizzare».

Il proposito dunque è quello di ritornare presto alla normalità, per continuare a svolgere il proprio lavoro garantendo il migliore dei servizi possibili, nelle strutture e con gli strumenti adeguati. Questo ha affermato in conclusione il personal trainer, portavoce sicuramente dell’augurio di noi tutti: «Senza nulla togliere all’attività outdoor, che resta una validissima alternativa, il mio auspicio è quello di poter tornare a disporre dei propri centri fitness e di poterli sfruttare appieno, ovviamente rispettando le disposizioni. Ciò che vogliamo è cercare di offrire un servizio il più completo possibile e sempre con tanta voglia di impegnarsi».

Il video: https://www.facebook.com/Barletta.News24.city/videos/120911996342179

 

A cura di Carol Serafino