Un risorgimento ambientalista in città si sta conquistando l’attenzione nelle ultime settimane. La cura al patrimonio verde del Comune di Barletta è sempre stata “croce e delizia” di tutte le amministrazioni, da sempre.

L’ardore di molti si è ridestato con la questione che riguarda il pino secolare di via Vittorio Veneto, che rischia l’abbattimento in seguito all’ordinanza esecutiva del giudice. Come raccontato da molti, la vicenda legata a quell’albero non è recente, dunque appare lecito interrogarsi riguardo alle responsabilità, quantomeno tardive. Non è il caso di metterci i prosciutti davanti agli occhi, comprendendo la protesta. L’associazione ambientalista Legambiente-Barletta sta facendo la parte del leone, con la richiesta di monumentalità dell’albero secolare, cosa che la legge tutela da un’eventuale abbattimento. Bisogna solo capire se può essere posteriore all’ordinanza. Ma ciò non basta, Legambiente su Facebook scrive che non abbiamo imparato nulla, perché proprio nelle ore in cui il fermento social di neoambientalisti, vecchi ambientalisti e “benpensanti” barlettani saliva agli onori della cronaca locale, si procedeva ad altri trattamenti definitivi su alberi della città. Infatti, sempre la stessa associazione ha denunciato, attraverso delle fotografie di pochi giorni fa, che “Un pioppo bianco che si trovava nell’incrocio tra via Andria e via Tranvia e un Pino d’Aleppo lungo viale Regina Elena, esemplare molto vecchio” sono stati tagliati. Inoltre, sempre le stesse immagini, mostrano il trattamento discusso della “capitozzatura” per piante di viale Marconi, e che dovrebbe proseguire nei prossimi giorni in via Vittorio Veneto e su viale Cafiero.

Questa la denuncia dell’associazione barlettana, cui vogliamo aggiungere una riflessione sul tanto citato Regolamento comunale del verde pubblico: vorremmo capire se e quando viene applicato? La politica istituzionale renda conto dell’uso di queste tecniche, anche con il conforto del nuovo agronomo comunale assunto. È chiaro che il verde pubblico non può essere composto unicamente dalle palme Washington piantate sulla litoranea di Ponente.