“Le strade alternative alla provinciale 2, interessata da lavori di ammodernamento tra
Andria e Canosa di Puglia, sono letteralmente impraticabili. Non solo, troppo trafficate
ormai per la loro dimensione ma anche devastate dalle piogge delle ultime settimane e
carenti da sempre di ordinaria manutenzione. Raggiungere Montegrosso diventa così quasi
un’impresa e c’è chi è costretto a farlo anche due volte al giorno, come i braccianti agricoli
delle tante aziende che si trovano sull’arteria e non solo”. Così Gaetano Riglietti, segretario
generale della Flai Bat e Biagio D’Alberto, segretario generale della Cgil Bat, intervengono
in merito ai disagi alla circolazione causati dai lavori di ampliamento e ammodernamento
della SP2 nel tratto compreso tra Andria e Canosa di Puglia.
“I lavoratori agricoli del territorio ogni mattina raggiungono la sede della propria azienda
con dei rischi alquanto seri per la mancanza di sicurezza. Stesso discorso per chi si reca nei
fondi con i propri mezzi agricoli, purtroppo spesso altre alternative non ce ne sono. Bisogna
percorrere per forza un percorso fatto di complanari e tratturi dove non di rado si incrociano due mezzi, uno di fronte all’altro, spesso anche mezzi pesanti e autobus. Questo accade quotidianamente e sarà così presumibilmente sino a quando la ex 231 non sarà riaperta. Ma se possiamo ipotizzare che il trasporto su gomma possa anche subire deviazioni su tratti di strada messi meglio, non può essere così per i braccianti che devono recarsi al lavoro in quei terreni che si trovano esattamente lì, su quell’arteria”, spiega Riglietti.
“Purtroppo queste strade secondarie gravate da un traffico che non riescono a sopportare
possono diventare anche teatro di tragedie, esattamente come è accaduto oggi sulla strada
provinciale 21, che collega la statale 16 alla statale 93, dove c’è stato un incidente mortale.
Per questo chiediamo alla Provincia di intervenire in qualche modo per risolvere la
questione, da un lato velocizzando il più possibile gli interventi sulla provinciale 2 e
dall’altro mettendo in sicurezza, per ciò che è possibile, le complanari e le strade secondarie utilizzate ormai quotidianamente dai numerosi automobilisti della zona”, conclude D’Alberto.