Dieci anni da quella inaugurazione del 2011, annunciata dall’allora sindaco Maffei, sebbene mai realizzata. Dopo troppi anni riparte con una nuova storia la struttura comunale, sita in via Barberini 108, conosciuta come “Angioletto”, che per un periodo è stata una scuola per l’infanzia. Domani sarà finalmente inaugurata come Centro Polivalente per persone con disabilità.

L’allora Amministrazione Salerno, trovandosi tra le proprietà comunali questo complesso in disuso, cui non mancavano le potenzialità, iniziò a pensare alla sua valorizzazione e a un suo utilizzo per la comunità.

Ma solo nel 2006 con la prima Amministrazione Maffei, si poté giungere alla delibera di Giunta per un costo di 390.000 euro cofinanziati dalla Regione Puglia. I lavori durarono fino alla fine del 2010. La succitata inaugurazione fu annunciata da Maffei all’inizio del 2011, sebbene l’immobile non fosse ancora arredato, e i malpensanti legarono ciò soltanto a motivazioni di tipo elettoralistico. Comunque sia, l’apertura non ci fu, si rimandò e incominciarono a fioccare le polemiche sui media locali, per la strumentalizzazione di un’opera così importante, di cui si riconosceva già il valore vista la sua utilissima destinazione d’uso. Altri annunci seguirono dalla politica locale, ma nulla.

Successivamente riguardo la gara per l’affidamento per la gestione di questo servizio, sorse un contenzioso giuridico che di fatto ha bloccato l’utilizzo di questo bene per così tanti anni.

Nei mesi scorsi, quest’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mino Cannito, ha realizzato una gara per l’affinamento della gestione di questo servizio fondamentale, diramata dai Servizi sociali comunali e dalla nuova assessore Marianna Salvemini.

L’affidamento è stato assegnato alla Cooperativa Sociale “Horizon Service” di Sulmona. Questa società domani riceverà ufficialmente la struttura dalle istituzioni comunali e regionali. Una volta che saranno raccolte le iscrizioni, il centro potrà essere operativo. Lo scopo del Centro sociale polivalente è di offrire a ragazze e ragazzi e adulti con disabilità occasioni di socialità, ludiche, formative, ricreative e di integrazione; servirà a contrastare l’isolamento e l’emarginazione sociale di queste persone e a favorire processi per il raggiungimento dell’autonomia e per l’arricchimento delle competenze e delle capacità, a supporto anche delle famiglie.