«Ieri si è consumata una tragedia che ci lascia sgomenti. Dal confort delle nostre esistenze diventa difficile immaginare che di freddo si possa morire, che ci siano persone che non hanno un luogo dove andare a trovare riparo». A scrivere, con riferimento alla persona trovata senza vita nel vecchio deposito per lo smaltimento del sale sul litorale di Ponente, è il sindaco di Barletta Cosimo Cannito.
«È grande il dolore per la morte di quell’uomo, di cui non conosciamo neanche il nome, la storia, l’età. Non c’è nulla di giusto e normale in tutto questo. Ci dispiace che la sua esistenza sia cessata in solitudine, senza nessuno che gli tenesse una mano. La sua morte è una sconfitta per tutti noi. L’Amministrazione comunale farà la sua parte, ci premureremo di metterci in contatto con i familiari di quest’uomo e ci occuperemo della sua sepoltura».
«Esistono, però, nella nostra città, luoghi che l’Amministrazione comunale sostiene e finanzia, come la Caritas, che offrono un rifugio a chi ne ha bisogno, ma la povertà e le situazioni di disagio sono aumentate e probabilmente non tutti riescono ad essere accolti e la pandemia non aiuta. Sono tanti gli angoli, i ruderi, le strade che offrono un riparo di fortuna a queste persone disperate, né glielo si può impedire senza offrire loro alternative dignitose, che il comune non ha. Quel casolare, di proprietà del demanio marittimo, non è di certo un rifugio sicuro, ma spesso è l’unico che queste persone trovano. Si coglie l’occasione per ringraziare tutti i volontari per l’enorme impegno, soprattutto le unità di strada che si prodigano per raggiungere, fra i poveri, quelli più disperati».