“C’ero anche io a Bari quel famoso 8 agosto 1991. Dalla questura del capoluogo pugliese arrivò l’ordine di rinforzare il servizio dei colleghi in considerazione dell’esodo biblico proveniente dal Paese delle Aquile. Oltre 20mila albanesi sulla nave Vlora. Un mezzo completamente ricoperto di esseri umani e in tanti si lanciavano pericolosamente in acqua. Immagini che non potrò mai cancellare”.

I ricordi sono di Antonio Corvasce, attuale Presidente della Sezione ANPS (Associazione Nazionale Polizia di Stato) di Barletta. In pensione da un anno come Commissario Capo, Corvasce è sempre stato in prima linea nell’attività di repressione e prevenzione del crimine. Fin da piccolo aveva le idee chiare. A tre anni “sceriffo” in abito da Carnevale, alle giostre prediligeva le auto della polizia. E tutto avveniva in Belgio. Il suo papà Francesco, venuto a mancare lo scorso 17 gennaio, aveva uno spiccato senso del dovere. Era stato vigile del fuoco in Italia, poi l’emigrazione in Belgio con la sua famiglia e il suo mestiere da minatore a Marcinelle dove l’8 agosto del 1956 morirono 256 minatori di cui 136 italiani. Il suo papà quel giorno, fortunatamente, non era di turno.

“Tornammo a Barletta e mio padre riuscì a farsi assumere come infermiere. La nostra è una storia di gente che ha cercato lavoro fuori dall’Italia, di qui la mia grande umanità nei confronti degli immigrati e nel contempo il mio grande rispetto per la legalità, la libertà, la democrazia, la tolleranza, la convivenza pacifica – precisa Corvasce – Lo sbarco del 1991 e quelli successivi, rammento anche uno particolarmente significativo a Barletta ad aprile nel 1997, non mi hanno mai lasciato indifferente dal punto di vista umano”.

Arruolato nella Polizia di Stato nel 1985, dopo essere stato ad Alessandria e Foggia, (dove nella Scuola Allievi Agenti ha insegnato pratiche di armi e tiro e addetto alla sezione audio visivi) nel 1990 Antonio Corvasce giunge al Commissariato di Barletta ricoprendo incarichi operativi nella sezione anticrimine. Istruttore di tiro di II Livello, ha frequentato l’8° Stage de Perfectionnement en Langue Francaise presso la Police Nationale de Clairemont Ferrand (Francia). Laureato in Criminologia applicata per le Investigazioni e la Sicurezza presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna (LM88), è stato docente, segnatamente a materie concernenti l’attività di P.G., presso l’Università UNIROMA3 e Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura Roma.

Responsabile per anni della Squadra Volanti, dell’Ufficio Stranieri e della Squadra Investigativa del Commissariato P.S. di Barletta, Consulente della Procura di Trani in materia di Armi, Antonio Corvasce ha al suo attivo numerosi encomi solenni, promozione per merito straordinario, una Medaglia di Bronzo e una d’Argento al Valor Civile. È Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Prima di andare in pensione ha superato la selezione nel concorso di vicecommissario, e lo è stato per pochi mesi prima di lasciare definitivamente il suo abituale luogo di lavoro in Viale Manzoni.

Accanto alle operazioni anticrimine proficuo il suo apporto in tema di formazione e convegnistica in merito a tecniche balistiche, reati di violenza sessuale, minori vittime di abusi, bullismo.

Passione ed energia, vitalità e senso civico e del dovere, inseriti appieno nel circuito comunitario sociale e psicologico animano Antonio Corvasce, attuale Presidente dell’ANPS di Barletta, organizzazione in primo piano anche nell’emergenza della pandemia. Sono oltre cento i componenti dell’ANPS (pensionati della P.S., poliziotti in servizio e simpatizzanti) che operano fattivamente supportando l’attività delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato. Un nobile impegno e un prezioso aiuto fornito da uomini esperti e professionalmente preparati.

Umanità e senso del dovere a servizio della comunità. Un messaggio fondamentale da tramandare ai nostri ragazzi in un periodo così particolare di pandemia – conclude Antonio Corvasce – ricordando ancora lo storico esodo del 1991 e, ai giorni nostri, l’abbraccio dell’Albania all’Italia con i medici e gli infermieri inviati per far fronte all’emergenza sanitaria legata al Coronavirus”.