«Ieri, durante la discussione in Consiglio comunale, è emerso che la scelta dell’ubicazione del CCR, il Centro comunale di raccolta, in zona 167, è stata compiuta in continuità amministrativa con la precedente Amministrazione comunale che, nel 2016, aveva già individuato quell’area quale sito per realizzare il centro.

Tralasciando gli errori cartografici, mai corretti, riportati nella variante al PRG approvata nel 2003, è emerso comunque che su quell’area il CCR non potrà essere realizzato a causa di precedenti vincoli urbanistici correlati al Contratto di Quartiere II del 2004, mai realizzato per vicende burocratico amministrative.

Nella seduta di ieri, da parte dell’intero Consiglio comunale, sia dei gruppi di maggioranza sia dei gruppi di opposizione, è stata riconosciuta l’importanza strategica dei centri di raccolta, per la ottimizzazione della gestione dei rifiuti nelle città, ragione per cui devono essere collocati all’interno dei centri urbani.

Come pubblica amministrazione abbiamo l’obbligo di perseguire la strada della realizzazione dei centri di raccolta e lo faremo, e abbiamo altresì l’obbligo di fare proposte che necessariamente dovranno essere partecipate e condivise con la politica, i cittadini e i residenti dei quartieri in cui i centri sorgeranno.

A questo confronto non ci sottrarremo né mai è stata nostra intenzione sottrarci e, se così è parso, non è stato per negligenza ma per le oggettive difficoltà legate alla pandemia che stiamo vivendo. Il nostro obiettivo è fare chiarezza, informare e dissipare i dubbi che ingenerano paure e scetticismo nei cittadini.

Dobbiamo e vogliamo lavorare per sviluppare la consapevolezza che tali luoghi sono elementi di valorizzazione dei quartieri, fino a poterne diventare un elemento centrale dal punto di vista ambientale, e fulcro della vita sociale e culturale».

Il sindaco di Barletta Cosimo Cannito e l’assessore all’Ambiente Ruggiero Passero