Anche Barletta ha partecipato alle celebrazioni del Dantedì, in cui tutta Italia omaggia il Sommo Poeta nel giorno in cui gli studiosi suppongono che abbia iniziato il suo viaggio nel mondo ultraterreno della Divina Commedia, il 25 marzo. L’amministrazione comunale, in collaborazione con il Comitato Dante Alighieri di Barletta e il Liceo “A.Casardi” ha organizzato una conversazione online con lo scrittore e giornalista Marcello Veneziani, che ha presentato il suo libro “Dante nostro padre. Il pensatore visionario che fondò l’Italia”.
All’incontro, moderato dalla prof. Francesca Paola Casale, hanno partecipato il dirigente scolastico e gli studenti del Liceo “Casardi” Giuseppe Lagrasta, il sindaco di Barletta Cosimo Cannito, gli assessori alla Cultura e Politiche giovanili, Graziana Carbone e Oronzo Cilli, e la Presidente della Commissione Cultura del comune di Barletta Stella Mele.

Il libro di Marcello Veneziani non tratta l’opera più famosa di Dante Alighieri, bensì le sue opere in prosa, una vera e propria chiave di accesso al pensiero dantesco, che ci permettono di capire perché Dante sia definito il padre della lingua italiana e della concezione stessa dell’Italia unita.
«Dante non ha bisogno di essere chiamato per nome e cognome, perché è come i classici della letteratura greca e romana- ha introdotto l’autore- è il classico per antonomasia, colui che non parla solo ai suoi contemporanei, ma sa andare oltre i tempi, perché tocca temi che sono essenziali dell’animo umano. Ma oltre ad essere un classico è un autore che ti trasforma e agisce sull’animo del lettore, lo invita a un percorso iniziatico di miglioramento».

«Nel sottotitolo del mio libro lo definisco nostro padre spirituale non solo perché Dante è stato colui che ha posto l’attenzione sulla necessità per l’Italia di avere un’unica lingua, ma perché lui è stato il primo ad aver individuato la civiltà italiana, che nasce da due genitori: Impero romano e civiltà cristiana. L’Italia non è una nazione politica, è una nazione letteraria, perché nata ben prima dell’unificazione politica come lingua, visione, intuizione geografica. Dante aveva già prefigurato i suoi confini e ha riconosciuto un sentiero comune attraverso la lingua».
La conversazione si è poi spostata sui temi fondamentali del pensiero dantesco che sono analizzati nel libro: amore, lingua, sapienza, politica e madre terra. Temi che non hanno una data di scadenza e, «Sebbene Dante fosse un uomo del suo tempo e che viveva in una situazione diversa dalla modernità- ha specificato Veneziani- dobbiamo considerarlo un ponte tra l’umano e il divino, passato e futuro, che apre alle incognite dell’avvenire. Ci ha insegnato come l’uomo va verso l’eterno e la sua potenza è che ci porta eternarci».

Al termine dell’incontro, il professor Lagrasta ha conferito al Sindaco la nomina di socio onorario del Comitato Dantesco barlettano e l’assessora Graziana Carbone ha espresso la volontà di organizzare altri eventi dedicati al Sommo Poeta, in particolare in occasione del 120esimo anniversario della nascita del sodalizio barlettano.