Arriva in Senato la questione legata all’erigendo supermercato presso un’area privata confinante con il fossato del Castello di Barletta. A notiziare il Parlamento è il senatore barlettano Ruggiero Quarto (M5S):

«Grazie Presidente. Nella città di Barletta sono cominciati i lavori per la realizzazione di un supermercato accanto al fossato del Castello Angioino, su un’area tra le più sensibili della città, compresa tra il Castello, le antiche mura del centro storico e il mare. Un’area a forte sedimentazione archeologica, che esprime l’identità marinara della Città: una cartografia cinquecentesca colloca proprio nei pressi del Castello il molo di levante dell’antico “Porto dei Canosini”, di epoca romana o preromana.
Un’area, il cui pregio è stato riconosciuto con D.M. 14 novembre 1974: “Dichiarazione di notevole interesse pubblico del porto e dei litorali prospicienti il Castello Angioino, in comune di Barletta”.

La questione ha destato una diffusa contrarietà popolare. Il Provvedimento autorizzativo appare regolare, ma proprio oggi sulla stampa leggo seri dubbi. Purtroppo, un PRG vetusto lo ha consentito, laddove un PUG moderno avrebbe potuto impedirlo, anche attraverso perequazione. Poi, manca l’attenzione verso il centro storico, inteso come organismo vivo e complesso, nel quale occorre tutelare le attività commerciali. Infine, la conservazione e la tutela di un monumento NON possono prescindere dalla tutela del contesto socio-culturale, storico, architettonico, ambientale e paesaggistico in cui esso è inserito. Lo afferma la Carta di Venezia del 1964.
Mi appello al Ministero dei Beni Culturali affinché tuteli l’area in oggetto, i coni di visuale del castello e gli eventuali resti archeologici. Invito l’Amministrazione Comunale a:

  • rivalutare l’iter amministrativo;
  • considerare l’eventuale necessità di bonifiche ambientali del sottosuolo, data la vicinanza ad un’area dove insistevano depositi di carburanti;
  • vigilare sull’osservanza delle norme in tema di verde.

Ultima res, auspico che l’Amministrazione Comunale e la proprietà si incontrino per una delocalizzazione perequativa, che salvaguardi il diritto privato, ma, soprattutto, quello pubblico della fruibilità socio-culturale, ambientale e paesaggistica dell’area. La Bellezza ci salverà. Tutti!»