I rappresentati di Italia in Comune Grazia Desario, Isabella Delcarmine e Gennaro Rociola di Italia Viva, Francesco Caputo e Pinuccio Paolillo di Barletta Più e Raffaella Porreca Salerno di ViviBarletta si schierano contro la costruzione dell’ipermercato ai piedi del Castello, con una nota in vista del prossimo Consiglio Comunale.

“Al peggio non c’è mai fine, ne abbiamo viste tante, molte in questi ultimi anni, eppure … è di ieri la questione del pino di via Vittorio Veneto, prima destinato al taglio e poi “salvato” con il dietrofront dell’Amministrazione prima indifferente e silente, e ieri l’altro il Palazzo delle Poste lasciato al destino che sarà, e prima i locali al primo piano del palazzo della Cantina della Disfida con altre capriole dell’Amministrazione; per non dire del sottopasso di via Milano ancora senza accessibilità per disabili, passeggini e soggetti fragili, o del cantiere di via Andria da ormai mille giorni in balia di sé stesso.

Il tutto condito da indifferenza e sciatteria, o peggio del “non sapevo”, di chi dovrebbe vigilare e salvaguardare il bene pubblico, con annessi tentativi di “pezze a colore” a posteriori, che si rivelano per quelle che sono se non addirittura peggiori della realtà
Veniamo così ai nostri giorni, con l’impensabile nascita – facciamo gli scongiuri – di un ipermercato accanto a uno dei nostri simboli, non solo del profilo artistico e turistico, bensì del “cuore” e del senso della città, tra Castello e Mare, “condito” dall’abbattimento di numerosi alberi in barba a regolamenti e buon senso.

Incredibile il “laisser faire” e il minimizzare dell’Amministrazione, l’alibi delle regole e dello sviluppo imprenditoriale. Bene chiarire che non si è certo colti dal pregiudizio verso l’iniziativa privata, anzi, iniziativa e sviluppo che devono conciliarsi e inserirsi nel contesto della “green economy” da tutti richiamata a gran voce. L’auspicio per la collettività è che si corra – per l’ennesima e speriamo ultima volta – ai ripari, con una soluzione condivisa che contemperi gli interessi di tutti e soprattutto della collettività; non vorremmo essere tra quei padri che consegnano ai propri figli l’immagine del Castello tra auto e carrelli, mentre la componente politica e dirigenziale cittadina, continua nella “melina” del rimpallo delle responsabilità”.