Mi sento chiusa in una bolla di sapone … Sembra tutto così surreale, fantasioso, sembra di vedere un film dell’orrore dove però sei tu il protagonista e l’antagonista il Coronavirus. Il Pon EnGraMat mi ha dato la possibilità di conoscere grandi ospiti e trarre da loro insegnamenti e conoscenze che sicuramente faranno parte del mio bagaglio di vita. … Spero e mi auguro che tutto ciò finisca presto perché ho una voglia matta di vivere la vita”.

Sono i pensieri in libertà di Maria Teresa Borraccino studentessa del Polivalente Cassandro-Fermi-Nervi di Barletta. Le sue considerazioni giungono alla fine dell’esperienza del PON EnGraMat che ha vissuto insieme ai suoi compagni del primo anno con la didattica a distanza. Trenta ore pomeridiane (dallo scorso 25 febbraio fino al 22 aprile) caratterizzate dall’apprendimento delle nozioni di giornalismo finalizzate al rafforzamento delle competenze di base nell’ambito della disciplina della lingua madre. Un percorso teso anche ad una migliore conoscenza della propria città attraverso il linguaggio della scrittura, delle immagini e della musica. Con il coordinamento dei docenti Paola Morolla (tutor), Adele Passero (valutatrice) e Raffaella Rotunno (figura aggiuntiva) la giornalista Floriana Tolve in qualità di esperta ha sollecitato i corsisti ad una maggiore capacità critica, espressiva e riflessiva nei confronti dei media e della società civile. La supervisione del progetto è stata affidata al Dirigente Scolastico Antonio Catapano.

Un cammino vivacizzato dalla presenza di alcuni ospiti: Valentino Losito Consigliere Nazionale Ordine Giornalisti; Antonio Corvasce Ex Vice Commissario Capo PS Barletta; Emanuele Romallo Responsabile Biblioteca Loffredo Barletta; Antonio Damato Ex Arbitro e Responsabile CAN Serie C; Titti Dambra Direttrice Multisala Paolillo e Alessandro Piazzolla Attore, Scrittore e Direttore Artistico Teatro Fantàsia. All’unisono hanno contribuito a rendere più interessanti le lezioni conversando con gli alunni e creando un clima di partecipazione e confronto. Una esperienza di crescita per tutti, da investire e capitalizzare. Il PON a distanza è entrato nelle menti e nel cuore dei protagonisti con i racconti e le storie degli ospiti. Prova evidente i preziosi Appunti di viaggio di alcuni degli studenti.

“… In questa piena pandemia si vive tra alti e bassi … Non torneremo ad essere gli stessi”. Clelia Catapano

“… Sono cambiato molto, sia in positivo che in negativo, spero che questa situazione finisca presto per tornare alla normalità”. Samuele Costanzo

“… Mi manca fare merenda con i miei compagni, mi manca andare in palestra o fare delle attività pomeridiane in presenza con accanto altre persone ed imparare a capire come ci si comporta perché la scuola insegna anche questo”. Maria Brigida Dargenio.

“… Vorrei andare al mare con la compagnia della musica e magari di un libro…. Guardare come cambiano i colori del cielo mentre tramonta”. Mariagrazia Delcuratolo

“… Con la DAD facciamo lezione a distanza continuando lo studio, ma ci sono anche degli aspetti negativi come il nostro sistema psicologico che restando sempre a casa sta andando in frantumi”. Ruggiero Dimalta

“… Non avere contatti è triste, deprimente, ma abbiamo una grande fortuna: Internet. Possiamo messaggiare, inviare foto, chiamare o videochiamare i nostri amici, parenti, colleghi”. Sabino Dipasquale.”

“… Abbiamo delle difficoltà di apprendimento a causa della connessione lenta, di chi si distrae, di chi non riesce a capire la lezione perché ha in famiglia persone che altrettanto lavorano o stanno in DAD”. Victoria Gissi

“… Della vita in generale in questo anno di Covid 19 non mi piace proprio niente”. Emanuel Karol Iodice

“… Per me il Coronavirus sta cambiando troppo questo mondo”. Savino Lamacchia