Lucia Ricatti (assessore), Ruggiero Leone, Paolo Doronzo, Angelo Damato

L’accesso al mare, godendo delle nostre spiagge, deve essere garantita a tutti, anche per il corretto rilancio turistico del territorio. Il Comune di Barletta si sta preparando a concorrere al bando regionale (con “Norme a sostegno dell’accessibilità delle aree demaniali destinate alla libera balneazione per le persone diversamente abili”- contributi regionali) rivolto ai comuni costieri della Puglia, per un finanziamento di quasi 20.000 euro per la realizzazione di un progetto che consentirà in due spiagge libere cittadine di attivare alcuni fondamentali servizi che garantiscano l’accesso al mare per i disabili. La Regione Puglia in armonia con la Costituzione Italiana, sostiene il diritto delle persone diversamente abili alla completa integrazione nella vita sociale della propria comunità, anche garantendo l’accesso al mare, metafora assoluta di libertà.

Già annunciato nel Consiglio comunale scorso, il provvedimento sarà definito e presentato dall’assessorato ai Servizi Sociali di Marianna Salvemini, ma sta trovando collaborazione nell’assessore alle Manutenzioni, Lucia Ricatti, che già nell’anno precedente si era impegnata in un discorso di questo genere, per cui in quegli stessi tratti di spiaggia erano già state allungate le passerelle in cemento fino alla battigia. Le idee attuali prevedono una serie di servizi come bagni e aree di sosta per i bagnanti disabili, ma soprattutto l’allungamento, con una pedana idonea, fin dentro il mare. Il progetto dovrà essere presentato in Regione entro il 28 maggio.

Inoltre, come anche sollecitato dal consigliere Losappio (Forza Barletta), poche migliaia di euro ulteriori sono state rintracciate negli avanzi di Bilancio degli stessi Servizi Sociali al fine di acquistare altre sedie “JOB” per meglio attrezzare queste spiagge; si dovranno organizzare accordi di gestione, per questo servizio, con associazioni di volontariato cittadine, com’è già avvenuto in passato con provvedimenti simili.

Si spera che questa possa essere la prima delle esperienze che vadano nel senso dell’inclusività.