I militari del Comando Provinciale stanno dando esecuzione, su delega della Procura di Monza, ad ordinanze di applicazione delle misure cautelari degli arresti domiciliari disposte dal Tribunale del capoluogo brianzolo, nei confronti di 5 soggetti, residenti tra Milano (MI), Limbiate (MB) e Barletta (BT),facenti parte di un sodalizio criminale dedito alla commissione di plurime condotte corruttive finalizzate alla turbativa di una gara d’appalto indetta da un soggetto di diritto pubblico, con sede a Desio (MB), operante nel settore della “raccolta rifiuti”.

I Finanzieri della Compagnia di Monza, a seguito di intercettazioni telefoniche, analisi forensi di supporti informatici e disamina di documentazione contabile ed extra-contabile, hanno accertato l’esistenza di un accordo collusivo e corruttivo per il quale i 2 amministratori della società pubblica brianzola avrebbero accettato una tangente da 60.000 euro per agevolare gli imprenditori, facenti capo ad una associazione temporanea di imprese pugliese, ad aggiudicarsi una gara d’appalto di oltre 2 milioni di euro, finalizzata alla fornitura e distribuzione di sacchi per la raccolta del rifiuto indifferenziato, munito di microchip di tracciamento.

Le società aggiudicatarie, attraverso un meccanismo di sovrafatturazione delle prestazioni rese agli ignari Enti locali beneficiari della “raccolta rifiuti” ovvero documentando servizi mai resi, non solo frodavano lo Stato ma ottenevano anche anticipi di liquidità dagli istituti finanziari presso cui erano accreditati, potendo così generare le provviste di denaro contante occorrenti alla corresponsione della tangente. Le risultanze investigative acquisite dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza, hanno, quindi, portato all’emissione da parte del G.I.P. di un’ordinanza di custodia cautela reagli arresti domiciliari nei confronti dei 2 amministratori e dei 3 imprenditori avvantaggiati nell’aggiudicazione della gara in cambio della “mazzetta” corrisposta.

L’azione di servizio delle Fiamme gialle monze si rientra in un più ampio piano di contrasto alle forme di illegalità che turbano la regolarità delle procedure di affidamento degli appalti condizionate da fenomeni corruttivi, danneggiando sia l’imprenditoria onesta rispettosa delle regole di libera concorrenza del mercato, sia la collettività chiamata a sostenere i costi dei servizi pubblici, così tutelando l’economia sana del Paese da pervicaci condotte che pregiudicano le prospettive di rilancio e di ripresa del sistema produttivo.