Antonio Ricatti è stato uno dei fautori e promotori della ricostruzione del Trabucco, sul braccio di Levante a Barletta, che è stato, storicamente, mandato avanti dalla sua famiglia. Si è spento ieri il gestore del piccolo bar “Levante”, collocato proprio all’inizio del suddetto molo. Figura molto apprezzata dai barlettani per la sua affabilità e il suo sorriso, che accompagnavano sempre un buon caffè con vista mare.

«È nel suo nome che noi continuiamo a voler completare l’opera» interviene così l’assessore ai Lavori Pubblici, Gennaro Calabrese. Uno dei testimoni del valore storico di quel manufatto ligneo, oggi ricostruito, che proprio qualche mese fa faceva rivivere in un’intervista per una trasmissione RAI: «Bisogna continuare nella progettazione di un percorso pedonale, ristabilire quella che era una storica passeggiata dei cittadini. Quindi in continuità il ricordo e l’impegno nel lavorare in questo senso per la memoria di Antonio». Finalmente, dopo diversi mesi il Comune ha ricevuto, dalla Sovrintendenza a cui ne aveva fatto richiesta, l’autorizzazione ad effettuare i “saggi” sul materiale che compone la pavimentazione del “braccio”, quindi ora si è pronti a procedere.

Il ricordo è affettuoso anche da parte di Giuseppe Gammarrota, presidente della sezione barlettana della Lega Navale, già assessore della Giunta Cascella, con cui fu avviato il processo per il rifacimento del Trabucco, inserito in un più ampio progetto “museo diffuso del mare”: «Caro amico cui mi lega una profonda amicizia scolastica. Quando il Trabucco, gestito della famiglia Ricatti per decenni, é tornato in vita lui era felicissimo. Pronto ad affrontare nuovamente una gestione (che per la realizzazione del progetto gli era stata tolta) equilibrata e soprattutto di protezione per questo manufatto. Questo possa essere un ulteriore sprone per continuare la valorizzazione di quello storico monumento, che ricorda il forte legame della città con il suo mare».