È l’Audace l’altra finalista del girone A dell’Eccellenza pugliese. I biancorossi del manfredoniano Franco Cinque battono il Manfredonia per 3-4 al “Miramare” e raggiungono il Corato, sorprendentemente vittorioso al “San Sabino” di Canosa contro il favoritissimo Barletta. Domenica prossima dalle ore 16:30 sapremo il nome di chi affronterà la vincente del girone B. Un affare per Otranto e Virtus Matino.

Primi quarantacinque minuti accorti: a fare la differenza è Agodirin

La partita non è spettacolare. Che queste due formazioni non fossero le più accreditate a tagliare il traguardo dei play-off lo si capisce dall’accortezza tattica con cui giocano. C’è equilibrio in campo; un equilibrio interrotto al 19’: un’indecisione difensiva del Manfredonia spiana la strada ad Agodirin, che porta il vantaggio l’Audace con un piattone destro. Il goal subito dovrebbe incentivare il Manfredonia, la cui reazione arriva dopo la mezz’ora: 32’. Su un cross proveniente dalla destra, Salerno sfrutta l’unico buco, concesso dagli uomini di Cinque nella prima frazione. Il suo colpo di testa termina a lato alla sinistra di Tricarico. Lo stesso lato da cui esce il rasoterra insidioso, calciato da fuori d’area da D’Angelo. Passata la tempesta, gli ospiti tornano ad attaccare e nel finale vanno vicini allo 0-2 con una conclusione di controbalzo del solito Agodirin: Leuci è battuto, ma la palla termina sul fondo. Il Donia ha bisogno di una scossa.

Secondo tempo: il Manfredonia non molla niente, l’Audace fa e disfa

Il piglio, con cui il Donia entra in campo nei secondi quarantacinque minuti, ricorda molto la squadra pragmatica e carismatica ammirata sino a due domeniche fa. L’effetto è notevole soprattutto nei primi 8 minuti di gioco; a suonare la carica è il leader tecnico Trotta: il movimento a verticalizzare su di lui, al 6’, mette in allarme la difesa dell’Audace e Tricarico, costretto ad uscire in maniera un po’ avventata coi pugni. Sugli sviluppi dell’azione, la sfera arriva a Salerno che calcia a porta vuota, senza però trovare il bersaglio grosso. Mancato ancora una volta all’8’: Cicirelli stoppa e lancia Salerno dalla linea mediana ospite. Il 9 prepara bene la sua volée, ma sfiora la traversa della porta avversaria. Patita la sfuriata iniziale, l’Audace si riassesta e, allo scoccare dell’ora di gioco, raddoppia grazie ad un colpo di testa griffato Rizzo. Il goal sembra tagliare le gambe ai padroni di casa, che diminuiscono in produzione di occasioni clamorose: al 19’ la punizione di Trotta, respinta da Tricarico, e il successivo tap-in ribattuto di Morra anticipano un quarto d’ora abbondante in cui i biancocelesti si lasciano andare a costanti infilate difensive. Quella più clamorosa porta la firma di Rizzo. 32’. La deviazione su un rasoterra di Vicedomini diventa buona per Agodirin, il quale appoggia per il compagno, solo in piena area di rigore. Il suo piatto destro culmina alto. Pare sia la legittimazione di una condanna già scritta per il Manfredonia. Ma il finale di match regala ulteriori emozioni: al 90’ un lancio lungo alla disperata crea scompiglio nell’area barlettana. Trotta ne approfitta per impossessarsi della sfera e viene atterrato. Calcio di rigore: sul dischetto si presenta lo stesso numero 7, che riapre la partita. Non finisce qui: al terzo dei sette minuti di recupero concessi, una palla vagante diventa utile per lo stesso capitano sipontino; questi fa partire un missile dalla distanza, su cui nulla può Tricarico. 2-2! Si va ai supplementari.

Tempi supplementari: incubo biancoazzurro, gloria biancorossa

Agli uomini allenati da Rufini basterebbe mantenere questo risultato per la successiva mezz’ora per qualificarsi alla finale play-off del girone. Sapendo ciò, questi fanno densità e contenimento. Si prova a colpire solo quando possibile: un esempio è la torsione aerea del solito Salerno su calcio d’angolo battuto da Partipilo. Il pallone finisce a lato, ma non di molto. Sarà un episodio determinante questo: nonostante gli sforzi profusi per difendere il pari, i biancocelesti capitolano a fine frazione: 104’. Il subentrato Grumo calcia dal limite dell’area, prendendo il palo. Sulla respinta si avventa un altro neoentrato, Greco. Con Leuci a terra, è abilissimo a sfruttare la carambola del palo e a deviare in rete il pallone del 2-3. La mazzata è tremenda per il Donia, le cui speranze di eliminare l’Audace si dissolvono definitivamente al 118’: è il piatto mancino di Rizzo a decretare la fine dei giochi. Inutilmente riaperti al 120’ da Morra.

Finisce 3-4. La semifinale più agguerrita di questa prima fase di spareggi promozione premia l’Audace Barletta. Sarà la squadra di Cinque a tenere alto l’onore di una città, sotto shock per l’eliminazione della formazione di riferimento. Sarà il Corato il prossimo ostacolo verso un’impresa mai avvenuta prima d’ora. E non parliamo solo della vittoria del girone A dell’Eccellenza pugliese…

Tabellino del match

Manfredonia calcio 1932: Leuci, Rubino (46’st Quitadamo), Coronese (41st’ Fantasia), Partipilo, D’Angelo, Colangione, Trotta (2’sts Cerase), Cicerelli (23’st Stoppiello), Salerno, Morra A. (16′ st C.Morra), Prota. Allenatore: Danilo Rufini.

Audace Barletta: Tricarico, Fiore (13’pts Lomuscio), Pipoli, Dinielli, Greco, Dettoli, Vukmirovic (21’st Monaco), Vicedomini, Agodirin (37′st Grumo), Stefanini (30’st Quitadamo), Laboragine (1’st Rizzo). Allenatore: Francesco Cinque

Reti: 19′ pt Agodirin; 15’st Rizzo, 45’st Trotta, 45+3’st Trotta; 16′ pts Dettoli; 13’ sts Rizzo, 15’ sts Morra N.

Ammoniti: Colangione, Trotta, Salerno, Burdo, Stoppiello; Tricarico, Pipoli, Dinielli, Vicedomini, Rizzo, Monaco.

Espulsi: Trotta; Dinielli.

A cura di Matteo Barile