sfida del borgo
sfida del borgo

La normativa prevede che i comuni si possano riservare dei lotti per attuare le compensazioni o perequazioni. Da ciò possiamo comprendere il senso delle ultime delibere di Giunta del 14 giugno, in particolare della n. 103, in cui vengono inserite diverse argomentazioni utili a completare l’iter che metterà fine alla questione “Fossato-LIDL”. Martedì 22 torna il Consiglio Comunale rinviato lo scorso venerdì, proprio perché la Giunta aveva bisogno di deliberare ulteriori documenti propedeutici allo ‘scambio’ con l’azienda tedesca. Infatti, con tale delibera, si va, innanzitutto, ad annullare il “Contratto di quartiere II”, avviato nel 2004, in particolare per quanto riguarda la realizzazione delle due “torri” nella zona 167. I Contratti di quartiere sono programmi sperimentali ed innovativi di recupero in ambito urbano, anche con l’apporto d’investimenti privati, volti alla dotazione infrastrutturale dei quartieri caratterizzati da “diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano e da carenze di servizi in un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio abitativo, prevedendo, nel contempo, misure ed interventi per incrementare l’occupazione, per favorire l’integrazione sociale e l’adeguamento dell’offerta abitativa”. Annullandolo, con questa delibera si dà il viatico per concludere la trattativa con la LIDL; l’area accanto alla parrocchia di S. Giovani apostolo, dove sarebbero sorte le due “torri”, con servizi pubblici ed edilizia privata, riguarda proprio l’area individuata per la perequazione, in cambio dello spazio in prossimità del Fossato del Castello.

La procedura consentirà di partecipare al bando di cui abbiamo già parlato, da 20 milioni di euro, con il progetto “La Sfida del borgo”, che prevede esplicitamente che “gli oneri per l’acquisizione delle aree di cui al progetto ‘LA SFIDA DEL BORGO’ restano a carico dell’amministrazione comunale, la quale deve provvedere ad acquisirne la relativa disponibilità entro la data del 3 agosto 2021”. Dunque, entro tale data si dovrebbe poter dire conclusa la vicenda che è partita dai numerosi cittadini che hanno inteso salvaguardare innanzitutto il paesaggio tra il Castello e il mare. Com’è emerso da vari comunicati e articoli di stampa, la LIDL pare interessata alla perequazione con l’area periferica, visto che questa si presenta in prossimità dell’uscita della 16-bis (quindi alla viabilità di scorrimento) e in un quartiere densamente popolato.

La macchina comunale dovrà accelerare per essere pronta entro il 3 agosto, ma la vicenda della perequazione non è strettamente legata a tale deadline. Il progetto “La Sfida del borgo” è stato presentato per 5 interventi: «1) Recupero funzionale dell’immobile ex convento Sant’Andrea per “Atelier d’Arte e Mestieri”; 2) Teatro all’aperto; 3) Centro culturale, spettacoli e pertinenze nella palazzina area ENI (Lotto B); 4) Centro culturale, spettacoli e pertinenze nella palazzina area ENI (Lotto A); 5) Riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche comprese tra la darsena pescatori ed il borgo marinaro», come si legge nei documenti ufficiali.

Certamente, particolare clamore ha avuto l’idea del Teatro all’aperto, proprio nella zona attualmente di proprietà della LIDL (ex Dipaola), anche in seguito ad un nostro articolo sull’argomento. Il progettista, ing. Ernesto Bernardini, funzionario comunale, ci illustra il progetto, ma innanzitutto vuole scansare l’equivoco mormorato tra i cittadini, che questo potesse essere solo un “pretesto” per ottenere la pubblica utilità dell’area; «La candidatura è per tutti gli interventi. La logica dei finanziamenti del bando non è una logica di punteggio, ma di merito, cioè si partecipa da area svantaggiata con interventi di riqualificazione. La graduatoria determina un ordine di priorità secondo un indicatore già prestabilito dal Ministero degli Interni e criteri ISTAT». Insomma, Barletta è così messa male e da riqualificare, che peggio di noi pare ci siano solo poche province in Italia. Sotto, tra i comuni vicini, Cerignola.

«L’area del Fossato – prosegue Bernardini – che viene utilizzata per gli eventi è di 14.000 mq. Il Certame che si organizza per la Disfida ha bisogno di tutto quello spazio, e in alternativa si realizzano le manifestazioni estive (ndr. concerti vari) su 7.000 mq. Il costo degli allestimenti è così elevato che il Comune ha difficoltà a trovare i privati interessati all’organizzazione di questi spettacoli da diversi anni, perché questi hanno difficoltà a pareggiare i conti». Quest’anno il Comune, per fare le manifestazioni al Fossato, ha dovuto investire 50.000 euro. Chiaro è che la vocazione del luogo, ai piedi dello storico Castello, è ben assodata da anni, avendo già conosciuto spettacoli con interpreti di altissimo livello nazionale ed internazionale. «Poiché si vuole mantenere la tradizione del Certame, ripristinato dopo diversi anni – continua Bernardini – quei 14.000 mq del Fossato devono rimanere liberi da impedimenti vari e quindi quel teatro, immaginato già nel ’96, dal restauratore del castello Grisotti, è necessario realizzarlo accanto (nell’area dove stava nascendo LIDL). […] Peraltro l’impatto visivo sarebbe quasi nullo: un teatro completamente all’aperto, non coperto. Solo piccoli volumi per la biglietteria, la sala proiezioni, il bar». Inoltre, nelle palazzine ENI, ivi adiacenti ed anche incluse nel maxiprogetto, strutture già esistenti ma da riqualificare, durante l’inverno si potrebbero conservare le attrezzature del certame che si svolge d’estate, quindi non si è più costretti a noleggiarle, con un gravoso impegno economico per le casse comunali. Oltre a poter rappresentare un’esposizione significativa sul Certame».