«La situazione amministrativa e politica del Buon Governo, cosi titolato dal Sindaco Cannito, sta manifestando una forte crisi creata della stessa  maggioranza che lo ha sostenuto fortemente  e che adesso  chiede  la sua testa accusandolo di essere l’unico responsabile del fallimento di questa amministrazione.

La stessa maggioranza formata da Consiglieri unicamente dediti alla retribuzione  delle commissioni consiliari che non hanno mai fatto un intervento in assise e che  sono persino rappresentati in giunta non per competenza ma per accordi che avrebbero garantito la sopravvivenza di questa amministrazione. Rifiuto totalmente l’esercizio ad horas dell’attività amministrativa dedita a mantenere finora il gruppo consiliare di maggioranza solo con promesse. Allorquando una richiesta è venuta meno, si è manifestata l’arroganza e prepotenza del Giano Bifronte che, con i suoi uomini sta ricattando il Sindaco con la formazione di un gruppo consiliare,  il cui nome la dice tutta sui futuri scenari che la citta di Barletta si accinge ad affrontare.  Al nuovo gruppo consiliare ha aderito anche  il presidente del Consiglio che ha preferito voltare le spalle al suo Sindaco sperando di poter realizzare il suo agognato sogno affiancandosi al  suo antagonista iniziale:  diventare Sindaco di Barletta attraverso le logiche di potere.

Una  maggioranza e una giunta comunale  totalmente silente e responsabile di innumerevoli danni creati alla città, non ultima la questione del supermercato Lidl, sulla quale non si è mai espressa a riguardo, della perdita  di finanziamenti dell’asilo comunale e della scuola che andava realizzata in via Tatò, del centro di raccolta rifiuti, errori progettuali madornali venuti a galla grazie al clamore mediatico manifestato dai cittadini. Per non parlare del totale distacco dei problemi  sociali, ambientali ed economici, temi trattati quotidianamente dalla politica nazionale, come diritti civili e il  diritto  lavoro, che  pare abbia ha come unica forma di accesso  il clientelismo.

Italia in comune rifiuta categoricamente lo schema politico improntato sul potere di Emiliano, strategia che ha portato al fallimento di questa amministrazione per la sua trasversalità partitica fino a trovarci ad essere governati dalla destra più estrema; rifiuta categoricamente un Pd che permette ai vertici del partito la politica dei due forni impedendo una leale e sincera collaborazione a sinistra con questo partito. Pertanto ben vengano gli appelli all’unità del centrosinistra a Barletta proveniente prima da Coalizione civica e poi dal Partito Democratico, non ultimo quello di Mennea e  iniziare a ragionare con  nuove logiche politiche, non più di potere, ma di interesse collettivo».

 

Italia in comune Barletta