«Gli italiani hanno coperto l’Italia». Così Raffaele Rizzi, presidente di Barletta Ricettiva – associazione no-profit che si occupa della promozione dei B&B della Bat – ha commentato l’andamento dell’estate appena trascorsa. Nonostante le limitazioni rese (ancora) necessarie dalla curva epidemiologica, nonostante il ritmo senza sosta della campagna vaccinale e nonostante il Green Pass (di cui non tutti sono o vogliono essere in possesso), il bilancio economico può dirsi positivo, stando ad una stima preliminare. Un “crescendo”, lo ha definito Rizzi, in linea e continuità con l’annata precedente, che aveva già fatto uso di alcuni incentivi, come il Bonus Vacanze, misura economica volta a sostenere e supportare il turismo italiano, prorogato anche al 2021 e che ha rappresentato un supporto economico (con una copertura dai 150 ai 500 euro circa) sia per i turisti che per le strutture ricettive stesse. Un’agevolazione tuttavia un po’ “settoriale” e poco imparziale, a voler essere onesti, dal momento che l’incentivo è stato destinato solo alle attività ricettive imprenditoriali provviste di Partita Iva, mentre quelle a conduzioni familiare hanno subito una subclassazione da parte dello Stato, riversando in condizioni disagevoli.

L’affluenza tutto sommato è stata però discreta, una ripresa lenta ma efficace, di una stagione tutta in divenire e che sicuramente ha dovuto far fronte prontamente ad ogni margine di imprevisto legato all’epidemia. Meno significativo l’apporto del turismo internazionale, invece, di cui si è avvertita la mancanza e che probabilmente soltanto adesso sta iniziando a muovere i primi passi. Se, tuttavia, lo scatto d’atleta del rilancio turistico sembra aver portato i primi frutti, sono altre le ingerenze su cui si dovrebbe operare un restringimento del focus, fra le tante la gestione della comunicazione e soprattutto il decoro urbano.

«Barletta come territorio ha avuto un’ “estate barlettana” – dichiara Rizzi –, non equiparabile però agli anni passati e non con la giusta risonanza. Gli eventi si sono riversati tutti nel periodo settembrino e non sono stati programmati a dovere. Come al solito ci ritroviamo ad avere una pecca nella comunicazione dell’amministrazione, perché gli eventi non vengono pubblicizzati esaustivamente e noi non abbiamo il tempo utile per programmare dei pacchetti e tariffe ad hoc per poter ospitare la clientela». La considerazione cade a capolino con il fine settimana che si prospetta, date le manifestazioni previste per la Disfida di Barletta nei giorni 16,17 e 18 settembre. «L’evento è stato pubblicizzato tardi – prosegue –. Chi si troverà questo week end a Barletta ci si troverà per caso, ma prenotazioni per venire in città e godersi la Disfida fattivamente non ne abbiamo avute. La comunicazione è alla base e quando manca, il prodotto perde di efficacia, di bellezza e di risalto. È vero, le conferenze stampa sono state fatte, l’organizzazione e il lavoro ci sono, ma i tempi sono minimi. La mia non vuole essere una polemica, abbiamo avuto un anno particolare, ma bisogna mettersi in moto per riuscire ad anticipare i tempi per poter pubblicizzare meglio il prodotto, qualsiasi tipo di prodotto».

E in modo consustanziale a questa riflessione, bisogna fare in modo, in sinergia con l’amministrazione comunale e soprattutto con la cittadinanza, di rendere la città di Eraclio, della Disfida, del Castello Svevo, di Giuseppe De Nittis, una città d’arte nel vero senso della parola, presentandola ai turisti (e a noi stessi) nella sua “veste” migliore, combattendo l’annoso degrado che la imbratta. «È nato un comitato di associazioni cittadine – afferma in conclusione – che ha già avuto diversi incontri con l’amministrazione e con il Prefetto per fronteggiare l’incuria e l’inciviltà che imperversano in città e speriamo che sia un crescendo. Negli ultimi tempi si è ottenuto un maggiore monitoraggio da parte delle forze dell’ordine sul territorio e la nostra speranza è che si prosegua così. A livello turistico, non è andata male sulle presenze ma non bisogna cullarsi. Se vogliamo essere una città d’arte e turistica, dobbiamo cambiare la nostra mentalità commerciale: iniziare a lasciare aperti i negozi anche la domenica e il lunedì, così come i luoghi della cultura, dare mordente ai turisti, sfruttare i nostri veicoli social, pubblicitari, siti personali, per pubblicizzare al meglio il territorio, che altrimenti resterebbe un potenziale non sfruttato. Se ci sarà una nuova giunta cercheremo di interloquire».

Progressi riconosciuti ma non ancora abbastanza, volendo tirare le somme: la strada da percorrere è ancora lunga ma ben vengano confronti dialogici per mettere in luce le criticità, perché quelli che sono oggi significativi spunti di riflessione un domani potranno diventare migliorie e sviluppi.

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Barletta (BT)

A cura di Carol Serafino