Alcuni cittadini hanno sollevato perplessità sul nuovo stato dell’illuminazione dei giardini del Castello a seguito dei lavori eseguiti da Bar.S.A. S.p.A.. Commenti sferzanti e come spesso capita, divisivi tra cittadini favorevoli e contrari.
«Continuo a considerare eccellente il lavoro svolto nei giardini del Castello, tanto da lasciarmi andare a una valutazione “emotiva”, da libero cittadino. Ma ritengo istituzionalmente corretto spiegare meglio». Interviene a margine dei tanti commenti sollevati dalla cittadinanza, il sindaco di Barletta dott. Cosimo Cannito: «Il progetto di illuminazione portato a termine e di cui si dibatte, fu sottoposto a suo tempo al vaglio della Soprintendenza che con opportuno parere vincolante diede precise indicazioni sulla tipologia dei corpi illuminanti anche apportando alcune modifiche. Inoltre i lavori effettuati non hanno alterato lo stato del progetto a suo tempo approvato. La ratio perseguita era che qualsiasi struttura illuminante, ancorché a norma di legge secondo le ultime revisioni, non avrebbe in ogni caso dovuto limitare la visibilità del Castello. La bellissima fortezza anche in orari serali e notturni dovrebbe essere sempre fruibile senza atmosfere di illuminazioni troppo artefatte. La considero anche una forma di rispetto verso la Storia. Non è una giustificazione – conclude il primo cittadino – ma una corretta dialettica con la cittadinanza. Non smetterò di invitare chiunque a poter frequentare i giardini e invoco ulteriori commenti, che siano di critica o di plauso. Giusto così per Barletta, continuare a confrontarsi».
«Chi si lamenta via social si è recato al Castello? Ho letto commenti che sembrano indicare l’esatto contrario, addirittura di chi “accertava” che le foto pubblicate fossero di tempi passati, altri invece “confermavano” che non ci fosse illuminazione e fosse tutto buio, (esattamente ciò che si era andato a sanare). In pratica spesso si commenta “a memoria” senza alcuna cognizione». Con concretezza interviene anche l’amministratore di Bar.S.A. S.p.A. avv. Michele Cianci.
«Differenti schemi di illuminazione avrebbero generato inquinamento luminoso; con tale termine si intende qualunque alterazione della quantità naturale di luce presente di notte nell’ambiente esterno, al di fuori degli spazi dove è necessario illuminare, a seguito di immissione di luce artificiale. In particolare con inquinamento luminoso in senso più stretto si intendono gli effetti della dispersione nel cielo notturno di luce prodotta da sorgenti artificiali (come impianti di illuminazione notturna). Rientra nell’inquinamento luminoso anche l’inquinamento ottico; termine con il quale si intende l’indebita diffusione di luce artificiale in aree di accesso della popolazione. Nulla di tutto ciò è stato operato: i lavori effettuati hanno seguito specifiche norme di legge».
«Perché per una buona volta non proviamo ad apprezzare un lavoro effettuato, soprattutto se di questa portata? Piccolo o grande che sia considerato questo intervento, non è la rifondazione di Barletta. Ma è un lavoro bello, che mostra dei giardini stupendi. Proviamo a commentare anche in maniera costruttiva. Bar.S.A. è a disposizione di ogni ragionevole rilievo – conclude Cianci».