Più o meno unanime è il rifiuto delle opposizioni all’offerta di Emiliano di ricomporre una maggioranza di stampo progressista per consentire al Primo cittadino Cannito di proseguire. La prima nota è quella del consigliere Dipaola, già in maggioranza, uno dei firmatari della mozione di sfiducia per Cannito.

«Ringrazio il presidente della Regione Michele Emiliano per l’attenzione rivolta alle vicende amministrative della città di Barletta – così il consigliere Giuseppe Dipaola. Sono a ribadire, allo stesso tempo la mia volontà di prender parte, insieme ai firmatari della mozione di sfiducia, ad un nuovo progetto di centrosinistra che ricalchi lo schema di governo Regionale. Per questo motivo ritengo impraticabile la composizione di una nuova maggioranza».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il gruppo consigliare di Cantiere Barletta, formatosi dai consiglieri dissidenti all’ex maggioranza di Cannito, il quale gruppo aggiunge – «In merito all’intervento del presidente Michele Emiliano sulla crisi politico-amministrativa della città di Barletta, vorremmo innanzitutto ringraziare il governatore per la sensibilità e l’attenzione nei confronti del territorio. Ringraziamo pure il sindaco Cosimo Cannito, che si sta dimenando in tutti i modi per provare a risolvere la complessa crisi politica che proprio lui, più di tutti, ha creato. Appare tuttavia paradossale una richiesta di soccorso da parte del primo cittadino che fino a pochi giorni fa ci definiva “questuanti”, precisando di voler prendere definitivamente le distanze da noi. Ancora una volta, quindi, vogliamo ribadire che la nostra posizione è ferma e non è legata alla richieste di poltrone (che avevamo e che abbiamo restituito). In caso contrario, finiremmo per tradire i nostri principi. Siamo infatti convinti che la maggioranza e l’amministrazione siano definitivamente naufragate. Più volte, anche dopo essere passati all’opposizione, abbiamo indicato al sindaco una possibile soluzione, auspicando una giunta tecnica di spessore. Eppure, dopo l’azzeramento, anziché includere competenze tecniche necessarie al rilancio amministrativo, Cannito ha preferito formare una giunta politica pur in assenza dei numeri necessari per governare. In questo scenario non ci sono i margini per una ricomposizione politica che dimostrerebbe solo un morboso attaccamento alle poltrone. Lo dobbiamo ai cittadini ma anche ai nostri avversari politici che, dopo una scelta di campo, si ritroverebbero a essere defenestrati dopo appena pochi giorni. Non abbiamo alcuna intenzione di tornare indietro. E siamo certi che solo scrivendo la parola fine a questa esperienza amministrativa possa essere davvero tutelato l’interesse della comunità».

Ugualmente perentoria infine, anche la nota della segreteria barlettana del Partito Democratico (nonché principale forza progressista sulla carta) – «Il Partito Democratico di Barletta ringrazia il presidente Michele Emiliano per l’interesse nei confronti della situazione politica cittadina. Il suo intervento conferma un grande senso di responsabilità istituzionale. Riteniamo, tuttavia, che il tempo delle ricomposizioni sia ormai scaduto e non esistano margini per ricreare da zero le condizioni di una nuova amministrazione. Non si possono ignorare tre anni fallimentari e il sostegno dell’intero centrodestra all’azione amministrativa del sindaco Cannito. Né si possono immaginare ribaltoni di governo che minerebbero la credibilità del nostro partito. Il progetto politico di Cannito si è svelato in tutta la sua inconsistenza. Pertanto, ora è giusto che la parola torni agli elettori. Sei mesi di commissariamento non hanno motivo di spaventarci e il prefetto ha dato precise garanzie in tal senso. In questa direzione va la mozione di sfiducia contro il primo cittadino che abbiamo sottoscritto insieme alle altre forze di opposizione. Si tratta di un percorso avviato nella consapevolezza che solo con una netta inversione di rotta è possibile ripristinare un equilibrio sul piano politico a Barletta. E non intendiamo sottrarci da questa responsabilità, nel rispetto del mandato che gli elettori ci hanno affidato tre anni fa. Il Partito Democratico, quindi, porterà avanti con coerenza le azioni intraprese. Indietro non si torna».