Può un’opera d’arte “parlare”, essere al centro di un arengario, fungere da traghetto privilegiato per sensibilizzare un cuore? I più potranno anche pensare che non sia sufficiente, ma non è ciò che sostiene Borgiac, al secolo Giacomo Borraccino, street artist barlettano che ormai da diversi anni ha dato avvio ad una vera propria missione civilizzatrice, instancabilmente.

Tante le opere che ormai costellano il centro cittadino, volte a rappresentare un vessillo, uno stendardo che possa veicolare le menti verso la riflessione e il ragionamento. Ne è un esempio la Natività che due anni fa l’artista ha dipinto su una parete in zona Castello Svevo, “per le natività che noi non vogliamo accogliere”. L’opera vuole essere un messaggio di sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione, da sempre “punto caldo” e controverso dell’attualità, nei volti dalle espressioni vivide di una mamma e del suo bambino. I rami degli alberi si intersecano fino a formare i capelli della donna e della creatura, contenuti simbolicamente in una barca che ricorda i tanti viaggi della speranza dalla sicura provenienza ma dalla dubbia destinazione.

Considerevole anche il murale realizzato da Laboratorio d’arte Borgiac in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, sito all’angolo che collega via Vittorio Veneto con via Alvisi. Ad irradiarsi lungo la parete il riconoscibile volto di una donna, che sormonta una mano minacciosa, color rosso sangue.

Molto attento, però, anche al tema della sostenibilità ambientale, di cui Barletta si è fatta spesso portavoce (e purtroppo a volte aguzzino, se pensiamo al triste avvicendarsi che ha riguardo il pino di via Vittorio Veneto), l’artista ha affidato un appello ad un tronco d’albero, ubicato tra via Sant’Andrea e via Mura San Cataldo. Non si tratta di un vero e proprio tronco, ma solo della base della pianta, purtroppo abbattuta perché vecchia e malata. Una dipartita che per l’artista poteva essere evitata, magari ripiantando l’albero e operando per sostituzione, anziché raderlo al suolo.

Strenua anche la battaglia per la tutela del fratino, che ha visto poco più di un anno fa una fantasiosa e originale cartellonistica informativa ricoprire il litorale Pietro Paolo Mennea tra il lido Paradise beach e lo Zenzero sushi. A suggellare l’iniziativa, un’installazione creativa, raffigurante proprio il timido trampoliere, un attestato volto ad educare e informare i cittadini sulle giuste norme di comportamento da utilizzare in presenza dei nostri piccoli amici volatili.

Queste solo alcune delle tante opere d’arte usate come panacea per i problemi cittadini. Per voler citare un’iniziativa di recente “fattura”, proprio pochi giorni fa il centro di Barletta ha potuto vantare una toilette a cielo aperto, sita in via Sant’Andrea. Una denuncia che muove dall’ironia per arrivare ad un’invettiva potente, una vera e propria denuncia attraverso l’arte. Il vicolo è negletto, spesso e volentieri usato davvero come bagno pubblico “illecito” da cittadini che fanno dell’inciviltà il proprio mantra. Ad imperare in zona un cartello ironico che sembra proprio dare direttive per la toilette, a corredo del quale poco più avanti troviamo raffigurato un rotolo di carta igienica, sotto lo sguardo di un rassegnato Giuseppe De Nittis munito di mascherina, pittura murale realizzata durante i primi mesi della pandemia.

Ancora una volta quindi Giacomo Borraccino ha scelto l’arte per combattere degrado e maleducazione, una lotta di contrasti e contrari che però può essere comunque un primo passo per restituire alla città di Eraclio la bellezza e il garbo di un dipinto.

 

A cura di Carol Serafino