Ventisei anni fa nasceva l’associazione ONLUS “Osservatorio Giulia e Rossella”, e da ventidue anni ha condotto il Centro Antiviolenza a Barletta, come esperienza pionieristica del territorio; uno dei primi in Puglia, per la lotta alla discriminazione e alla violenza di genere, già avviato grazie alla lungimiranza del sindaco Salerno.

Oggi è pronto ad una nuova avventura, con la nuova sede di via  F. D’ Aragona 143 (piano terra), attiva dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, e dalle 16 alle 19 con reperibilità h24 ai numeri 3803473374 e 3887504780. Quello che è diventato un punto di riferimento per molte donne alla ricerca del loro diritto di vivere libere dalla violenza, inaugura la nuova sede oggi pomeriggio alla presenza dell’assessore regionale al Welfare, Rosa Barone. Questa è una sede “autonoma”, quindi a spese dell’associazione barlettana, non più sostenuta dal Comune di Barletta: «Qui svolgeremo le attività proprie dei centri antiviolenza, come l’accoglienza, l’ascolto, le consulenze di professionisti tra quelli a disposizione per le nostre attività», così la presidente Tina Arbues.

Questa ci tiene a sottolineare quanto negli ultimi anni le attività di quest’associazione siano state fortemente sostenute dalla Regione Puglia; hanno inaugurato anche altre sedi, l’ultima a Margherita di Savoia circa un mese fa, oltre che a Trinitapoli e San Ferdinando, presso sportelli comunali, assicurando almeno un giorno di presenza a settimana. «Abbiamo in mente – ha proseguito Arbues – di fare dei piccoli gruppi di “autoaiuto”, che promuovano l’attività motoria per il benessere psico-fisico».

L’assessore regionale oggi dimostra una solidarietà simbolica ai temi, dando valore a questa realtà, che come detto segna una pietra miliare nel contesto locale e non solo. Un’associazione di donne che ha fatto storia a partire da Barletta, «In Regione abbiamo trovato interlocutori che hanno ben compreso come i progetti di finanziamento non possono limitarsi unicamente ad un contributo per le associazioni, ma devono contemplare anche fonte di contributo per l’utenza. Per questo l’intesa con l’Istituzione regionale è un’intesa forte». L’osservatorio ha accolto nell’ultimo triennio 367 donne, di cui 210 solo a Barletta, dove si verificano episodi di genere in maniera trasversale alle fasce di età, al livello d’istruzione e alle condizioni economiche, la maggior parte dei casi sono di maltrattamenti famigliari all’interno delle mura domestiche. Numerose le attività di contrasto e prevenzione messe in campo in questi 26 anni, che hanno favorito una maggiore conoscenza della problematica, facendo diventare il Centro un riferimento di molte donne.

Il sostegno per questo nuovo incubatore, che rinnova il proprio impegno nel segno della continuità, deve arrivare da tutti, uomini e donne del territorio che desiderano contrastare quest’assurdo fenomeno che è la violenza di genere.

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