«Avere il Municipio in via Municipio e offrire una piazza del Teatro al Teatro Curci. A volte le soluzioni migliori sono a portata di mano. E sono persino coerenti con denominazioni già esistenti e che invece, allo stato attuale, procurano dissonanze cognitive». Questo il suggerimento che arriva dall’ingegner Franco Dimiccoli.

«In qualunque luogo in Italia ci si aspetterebbe di trovare il Palazzo di Città in via Municipio. Invece a Barletta in via Municipio un palazzo, Palazzo della Corte, di pregio ed elegante, costruito nel XVI secolo (per accogliere la sede della Universitas) e restaurato nel XVIII secolo, giace, dopo il trasferimento della Polizia locale, quasi abbandonato, sicuramente sottoutilizzato».

«D’altro canto, il Palazzo di Città si staglia come un pugno in un occhio, una saracinesca calata davanti al nostro Teatro. Più di qualcuno lo ha definito un mostro, e a ragione.
Per riportare ordine, e soprattutto bellezza, è necessario compiere due semplici operazioni. In primo luogo, operazione di visione politica ampia: rimettere in connessione, valutare come un unicum integrato, l’intero patrimonio immobiliare comunale. In questo specifico caso valutare come un’operazione combinata il recupero del palazzo di via Municipio, come sede delle istituzioni cittadine, e la demolizione dell’attuale Palazzo di Città per dare vita (e respiro) a una Piazza del Teatro cittadino. In secondo luogo, l’intervento di tecnici e progettisti: serve intercettare finanziamenti, raccogliendo le opportunità offerte dal PNRR, per i due momenti di questo piano; avere certezza di tempi ed esecuzione; avviare gare e appalti; controllare gli step esecutivi. Ancora una volta: serve fare di Barletta un progetto, riprogettare Barletta sul serio, inserirla in un circuito virtuoso di realtà locali nel disegno complessivo del Green New Deal europeo».