Nel primo pomeriggio di ieri, 28 dicembre, la sezione ANPI Barletta “Dante Di Nanni”, ha depositato un mazzo di fiori presso la targa dedicata ai Fratelli Cervi, in occasione dell’anniversario del barbaro assassinio accaduto nella medesima data nel 1943. Un momento ristretto poiché la situazione pandemica e le ulteriori restrizioni non ci permettono grandi eventi. Ci siamo fermati a pensare realmente che 78 anni fa Gelindo (42 anni); Antenore (37 anni); Aldo (34 anni); Ferdinando (32 anni); Agostino (27 anni); Ovidio (25 anni) ed Ettore (22 anni), abbiano perso la vita per la libertà.

Figli di Alcide Cervi e di Genoveffa Cocconi, appartenevano a una famiglia di contadini con radicati sentimenti politici antifascisti e Cattolici. Presero attivamente parte alla Resistenza e fatti prigionieri, e per rappresaglia a seguito dell’omicidio di Davide Onfiani, segretario comunale di Bagnolo in Piano, furono torturati e poi fucilati tutti insieme il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.

La madre morì l’anno successivo per il dolore. Questa vicenda rappresenta una delle più drammatiche pagine di storia della lunga lotta dell’antifascismo, cominciata molto tempo prima, nel 1922, all’epoca della cosiddetta “marcia su Roma”. Una lotta che aveva visto cadere fra gli altri Giacomo Matteotti e Giovanni Amendola, Piero Gobetti e Antonio Gramsci, Lauro De Bosis e i fratelli Rosselli, Duccio Garimberti e Bruno Buozzi. Ed è proprio da questa lotta che sono nate la Repubblica e la Costituzione.
Ancor oggi, deve essere un punto di riferimento per tutte e tutti i nostri concittadini l’esempio partigiano dei Fratelli, affinché siano sconfitte le nostalgie di un passato che, ancor oggi, lascia segni significativi e dannosi alla nostra Società.