Una possibile soluzione per l’ormai annosa questione legata al monumentale Palazzo delle Poste di Piazza Caduti, in pieno centro città. Abbiamo più volte ricostruito il lungo percorso giudiziario, legato alla proprietà dell’immobile: l’ultimo atto è stato la non volontà della passata maggioranza, e dunque del Comune di Barletta, di esercitare il diritto di prelazione per acquistare il palazzo, fondamentalmente perché si sarebbero create condizioni non in linea con il Bilancio dell’Ente. Dunque, la compravendita da parte di un privato dalle Poste si è potuta perfezionare. A questo punto, la doglianza di cittadini e associazioni per l’immobile lasciato all’abbandono e al deperimento. Ricordiamo che la facciata laterale è quella che conserva le cicatrici dell’eccidio dei vigili e netturbini del ’43.

Bene, oggi una proposta risolutiva viene dal direttore dell’Archivio di Stato di Bari e delle sezioni di Barletta e Trani, Michele Grimaldi, intervistato già negli scorsi giorni da Roberto Straniero, nella sua “Spazio città” di Telesveva. «Dopo un contatto con il direttore generale degli archivi, dottoressa Buzzi, in un incontro che ha avuto con tutti i direttori degli Archivi di Stato d’Italia, anticipandoci che il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, si stava prodigando per uno stanziamento, nel Bilancio 2022, per ovviare al grossissimo problema che hanno tutti gli archivi, dei depositi che sono ormai saturi, con una cifra intorno ai 105milioni di euro per l’acquisto di immobili da destinare a siti di archivio e sedi sussidiarie». Un occasione che non è sfuggita a Grimaldi, pensando di poter risolvere la questione del Palazzo delle Poste, salvando capre e cavoli.

Molti Archivi, per spazi di deposito per la copiosa mole di documenti, pagano fitti esosi, ad esempio Bari 100mila euro l’anno o Milano mezzo milione di euro  per tenere documentazione depositata presso strutture private. «Insomma – continua Grimaldi – venivamo invitati a cercare soluzioni di immobili disponibili, e a contattare gli eventuali proprietari» L’idea è stata subito collegata al barlettano Palazzo in questione. La Palladio srl, società attualmente proprietaria dell’immobile si sarebbe resa disponibile per la vendita a 4,2milioni di euro.

Tutto questo si è svolto in una decina di giorni del mese di Novembre, rispondendo alla sollecitazione del Direttore Generale nei tempi previsti. La proposta rifiutata dal Consiglio comunale era di 2,6 milioni di euro, che con l’IVA e gli eventuali interessi da mutuo raggiungeva 3,2milioni di euro. «L’idea è quella di creare un centro culturale del territorio, oltre ovviamente ai depositi, sedi di associazioni, spazi espositivi calcolando l’enorme spazio. Potremmo chiedere delle collaborazioni ad associazioni, come l’ANPI che è contentissima dell’idea. La struttura potrà essere gestita dall’Archivio di Stato, ma potremmo chiedere per esempio al Comune di creare un protocollo di Intesa per la gestione».

Adesso la proposta sarà valutata in sede Ministeriale, auspicando l’attenzione dei tre senatori barlettani sulla questione, rendendo beneficio anche al Comune e alla politica tutta perché non sia accusata di non essere in grado di risolvere il problema acquisendo un così importante immobile che sottolinea la storia e l’identità cittadina. «Naturalmente, è stata allegata una dettagliata relazione storica del palazzo – conclude il direttore del locale Archivio di Stato – e del suo legame con la città, collegandolo alla concessione delle due medaglie d’oro al valor militare e civile, puntando soprattutto su questo discorso». Ci auguriamo che possa essere questa la strada giusta per la migliore e definitiva conclusione.