Da più di trent’anni Francesco Lotoro, pianista e compositore pugliese, recupera la musica scritta nei Campi di concentramento e nei luoghi di cattività civile e militare tra il 1933, anno dell’apertura del Lager di Dachau, e il 1953, anno della morte di Stalin e graduale liberazione degli ultimi prigionieri di guerra detenuti nei Gulag sovietici. Il musicista ha deciso di narrare questo straordinario lavoro di ricerca nel libro “Un canto salverà il mondo” (Feltrinelli editore) uscito nelle librerie il 20 gennaio scorso e in presentazione a Barletta il prossimo 10 febbraio 2022, alle ore 18.00 presso la Sala Rossa del Castello (Piazza Castello). Dialogheranno con l’Autore Ottavio Di Grazia (professore di Storia delle religioni del Mediterraneo presso l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa) e Luigi Pannarale (professore di Sociologia del diritto all’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari). Intervengono: Francesco Alecci, Commissario Straordinario del Comune di Barletta; Bernardo Lodispoto, Presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani; Santa Scommegna, Dirigente Settore Beni e Servizi Culturali del Comune di Barletta. In programma interventi musicali del violinista Fabrizio Signorile, che per l’occasione utilizzerà lo strumento suonato ad Auschwitz dal violinista polacco Jon Stanislaw Hillenbrand e donato di recente dalla sua vedova alla Fondazione ILMC presieduta da Lotoro. L’ingresso è libero (fino ad esaurimento posti) con super green pass e mascherina, come previsto dalla vigente normativa anticovid.

 

Il volume del M° Francesco Lotoro racconta la sua ricerca, che con un instancabile lavoro di recupero, studio, revisione, esecuzione e registrazione ha portato alla costruzione di un archivio di ottomila opere di musica concentrazionaria, diecimila documenti di produzione musicale nei Campi (microfilm, diari, quaderni, registrazioni fonografiche, interviste a sopravvissuti) e tremila pubblicazioni universitarie, saggi di musica concentrazionaria e trattati musicali prodotti nei Campi. È l’impresa epica della costruzione di un archivio straordinario e unico al mondo. Un viaggio nella Musica e nella Storia che svela un modo nuovo di raccontare i capitoli più bui del Novecento: indagando le strategie del genio creativo e dell’emozione attraverso le quali una vicenda umana può entrare in una partitura e da qui oltrepassare le maglie del suo tempo per accedere all’eternità. Un percorso fatto di incontri ricchi di umanità e di emozioni: quelli con i sopravvissuti, testimoni diretti di una delle pagine più tragiche della Storia, o con i loro discendenti, a lungo custodi silenziosi di innumerevoli pagine musicali che, durante la prigionia e la deportazione dei propri avi, costituirono un’ancora di salvezza per la mente e lo spirito. Il libro è infine il bilancio di un lavoro vissuto come una missione e al tempo stesso il nuovo punto di partenza di un viaggio non ancora terminato e che prosegue grazie al sostegno della Regione Puglia, del Presidente Michele Emiliano e del dott. Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio.

 

La ricerca di Lotoro non trova espressione solo nel libro, ma in una serie di attività su diversi canali: la prima è una Fondazione, l’Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, che da poco ha ottenuto la partnership della USC Shoah Foundation che gestisce 55.000 interviste ai sopravvissuti realizzate da Steven Spielberg. La partnership tra la USC Shoah Foundation e la Fondazione consentirà al Maestro Lotoro (assistito da un team per metà americano e per metà italiano) di cercare all’interno dell’Archivio quelle interviste che contengono informazioni legate all’attività musicale nei campi e di scoprire così decine di migliaia di nuove

 

testimonianze musicali. Il risultato di questa ricerca porterà alla nascita di progetti educational, avvicinando così le nuove generazioni ad una narrazione tutta nuova degli anni terribili della Shoah.

 

L’archivio dei materiali troverà poi un luogo fisico nella Cittadella della Musica Concentrazionaria, un luogo unico al mondo, un hub mondiale, che sta nascendo in Puglia, a Barletta; una “casa” di tutta la musica composta nei campi di concentramento della seconda guerra mondiale, che sorgerà grazie al recupero di un’area di archeologia industriale messa a disposizione dal Comune di Barletta.

 

Lotoro è inoltre continuamente in viaggio in tutto il mondo per cercare musicisti sopravvissuti, recuperare e mettere al sicuro opere musicali, effettuare registrazioni fonografiche utili a ricostruire la fenomenologia musicale concentrazionaria, di gruppi di musica tradizionale e religiosa, ecc. Anche nel 2022 i viaggi continueranno, sono previsti spostamenti negli USA, in Sud America, in Cina, Europa, ma a fine anno è prevista una meta molto importante anche a livello simbolico, il maestro infatti sarà ad Auschwitz dove verrà idealmente “ritrovata” una piccola melodia composta proprio in quel campo e mai eseguita davanti a un pubblico.

 

Quella piccola melodia recuperata ad Auschwitz attraverserà l’Europa per arrivare sul palco dell’UNESCO a gennaio 2023 ed essere eseguita da un violino appartenuto a un giovanissimo ragazzo deportato ad Auschwitz. Il violino (donato alla Fondazione dalla moglie di quel “ragazzo” diventato uomo) è stato recentemente restaurato e suonerà nuovamente sul palco dell’UNESCO. Quella musica verrà così simbolicamente”liberata” e con essa tutta la musica composta nei Campi.

I viaggi di ricerca del Maestro Lotoro e i suoi progetti futuri sono oggetto del documentario “La Musica Libera” prodotto da RAI Cultura per il Canale Rai Scuola (digitale terrestre 146) e andato in onda lo scorso 27 gennaio 2022. Il documentario è ora fruibile sulla piattaforma RAIPlay nella sezione di RAI SCUOLA.

 

La musica prodotta in cattività aveva poteri taumaturgici, rovesciava letteralmente le coordinate umanitarie dei siti di prigionia e deportazione, polverizzava le ideologie alla base della creazione di Lager e Gulag.

Forse non salvava la vita, ma sicuramente questa musica salverà noi.”

Francesco Lotoro