«Nel pomeriggio ho incontrato i giornalisti del territorio per comunicare la mia disponibilità a correre per la mia città» – Si apre così l’accorata lettera diramata agli organi di stampa dall’ex sindaco Mino Cannito, e prosegue – «Ho scelto i giardini del lungomare “Mennea” perché li ho realizzati io; ho scelto la litoranea perché rappresenta il futuro di Barletta. In quei luoghi vado a correre ogni giorno ed è correndo tra le bellezze inespresse della nostra città che ho maturato la scelta di continuare a battermi per Barletta. Voglio continuare a battermi per una Barletta più libera e moderna e per lasciare un buon ricordo ai nostri figli e ai nostri nipoti.
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Ho rotto gli indugi perché non posso accettare il silenzio assordante di questi mesi. Non posso accettare che la nostra città non sia rappresentata in seno alla Provincia di Barletta per la quale, tanto abbiamo lottato. Non posso accettare l’immobilismo che pervade la nostra città su gravi problemi: le opere pubbliche ferme e suoi nuovi fondi PNRR neanche una parola.
Penso, inoltre, alla sofferenza di tante famiglie e all’imperversante degrado sociale al quale stiamo assistendo. Senza nascondere la mia emozione (percepibile solo per chi mi conosce bene), oggi, ho voluto comunicare ufficialmente alla città che “io ci sono ancora”. Mi ripropongo, a tutti voi, per essere quel buon padre di famiglia che abbandona mai la sua famiglia: continuerò ad essere, per tutti, Mino. Mi ripropongo alla politica, aprendo la mia squadra a tutte le persone pulite, agli uomini, alle donne, agli anziani di buona volontà, alle imprese, alle associazioni, ai sindacati, ai movimenti, al volontariato sino a giungere ai partiti e alle liste civiche, al centrodestra (e alle sue sigle di partito) che, devo riconoscere, è stato sempre leale, con me, fino alla fine. Voglio circondarmi soprattutto dei giovani, di tantissimi giovani: loro sono avanti anni luce e potranno soltanto illuminarmi. Voglio dare nuova linfa alla politica barlettana e regalare a gente nuova e appassionata di Barletta, l’emozione di servire con autorevolezza, impegno e dedizione la città tra i banchi del Consiglio Comunale. Per fare questo ho bisogno di facce nuove e sorridenti e non delle solite facce note.
La scelta è tra me che, con Barletta, è caduto (vittima di un sistema di potere) ma che è pronto a rialzarsi e loro, che si ripresentano (per l’ennesima volta e come se nulla fosse accaduto) alla guida della città, spacciandosi per il NUOVO. Ricordo che si tratta di tutti coloro che in questi ultimi 20 anni hanno governato Barletta, facendo cadere ben tre sindaci (io sono stato solo l’ultimo a pagare). Sono duro a morire e non accetto che in pochi possano decidere per tutti i cittadini. I miei padri e miei padroni, difatti, sono e resteranno SEMPRE e SOLO i BARLETTANI, ai quali chiedo di stare al mio fianco in questa battaglia di libertà, finalizzata a combattere quel sistema per cui un diritto non deve più passare per un favore. Di chi si affatica, dall’altra parte, per alleanze bipartisan o, addirittura, tripartisan, non m’interessa.
Io ho scelto da che parte stare. Ho scelto di indossare la casacca della città di Barletta: la città che amo!
Se vincerò questa partita, con me, a vincere saranno tutti i barlettani. Sarà un piccolo grande miracolo, una nuova Disfida. Se perderò, tornerò a lavorare come ho sempre fatto nella mia vita. barletta è per me una missione e oggi, più che mai, una passione da condividere con voi. Per questo non mollo e torno a correre con voi, per barletta!»