Che bravo Silvio Orlando che porta in scena con brio e leggerezza “La vita davanti a sé”. Lo spettacolo piace al pubblico del Teatro Curci di Barletta che apprezza i temi dell’integrazione, della convivenza tra popoli, religioni e culture diverse, argomenti affrontati con intensità, divertimento e commozione. Un crescendo di emozioni in una storia, quella di Momò e Madame Rosa, che rapisce e intenerisce. Vite malandate e disperate dove si campa alla giornata. Racconti di povertà e immensa umanità.

Silvio Orlando cura la riduzione e la regia di “La vita davanti a sé”, un romanzo dello scrittore francese Romain Gary pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977. Un lavoro attualissimo. Un monologo interpretato dall’ottimo Orlando accompagnato da valenti musicisti. Momò è un bimbo arabo che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che, tra mille difficoltà, si prende cura  degli “incidenti di lavoro” delle colleghe più giovani.

L’attore e regista napoletano riesce con naturalezza e semplicità a entrare nel personaggio, cogliendo appieno il dramma del ragazzino strappato ad una infanzia normale, ma felice di trascorrere il suo tempo, tra paure e incertezze, con una atipica signora che nonostante le angosce, gli assicura maternamente una sana convivenza. Una narrazione confluita in un abbraccio sincero, amaro, ma fiducioso, votato alla speranza.

La quintessenza dello spettacolo risiede nella frase finale pronunciata da Silvio Orlando per concludere il racconto. “Bisogna voler bene” afferma il protagonista. Ovunque e in ogni caso, aggiungiamo, in qualsiasi epoca storica, ieri come oggi e domani.

In una ambientazione scenografica suggestiva e multietnica, accanto alle sensazioni del romanticismo francese ecco i ritmi arabi e della musica ebraica ben orchestrati da Simone Campa che firma la direzione musicale della pièce.

L’assenza, la mancanza, l’indifferenza, la tolleranza nei confronti di identità culturali e di religioni, il sentimento e l’affetto materno sono scanditi perfettamente dalle note dell’ensemble musicale formato da Simone Campa – chitarra battente e percussioni, Gianni Debutto – clarinetto, Maurizio Pala – fisarmonica, Kaw Sissoko – mora.

Poi la sorpresa finale! Silvio Orlando dopo aver stupito per l’interpretazione di Momò, si unisce al quartetto e regala al pubblico del Curci una eccezionale performance da flautista insieme al collaudato gruppo musicale.

Venti di pace e applausi fragorosi per gli artisti in scena. Viva l’empatia del teatro!