Depistaggi, menzogne e una dolorosa attesa prima di arrivare ad uno snodo fondamentale. E’ questo quanto emerso dalla conferenza stampa convocata alle ore 10:30 dalla Questura di Barletta-Andria-Trani sugli sviluppi del caso di Michele Cilli, scomparso nella notte tra lo scorso 15 e 16 gennaio dopo essersi allontanato, da un noto locale ,salendo su un’autovettura nera con targa tedesca.

Il blitz della notte della squadra mobile ha portato agli arresti dei due trentaquattrenni, Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino, ritenuti responsabili, rispettivamente, dell’omicidio e dell’occultamento e della soppressione di cadavere del giovane 24enne barlettano. A ricostruire l’andamento dei fatti, precisando lo stato in corso delle operazioni, è stato il pm di Trani, Renato Nitti. ”Siamo arrivati ad uno snodo fondamentale-esordisce in conferenza-grazie ad un lavoro di squadra condotto in silenzio e all’importante aiuto delle telecamere. Volendo entrare nello specifico, l’autovettura guidata da Dario Sarcina, su cui Cilli è salito a bordo, ha fatto ingresso in un garage dopo essersi allontanata, come sappiamo tutti, dal locale. A distanza di venti minuti, siamo nelle prime ore del 16 gennaio, l’autovettura è uscita dal garage senza la presenza di Cilli, dirigendo un nuovo immobile per poi far ritorno nel locale, richiamando l’attenzione di alcune persone presenti per farle salire nel veicolo”.

Sarcina, nella mattinata del 16 gennaio, si presenterà in un ospedale in provincia di Foggia per delle lesioni sulle sue mani compatibili con quelle di un’aggressione con arma da taglio: farà ritorno a Barletta il giorno seguente. Come confermato dal procuratore e, successivamente, dalla squadra mobile, l’attenzione si concentra sulla seconda sosta di Sarcina, quella presso l’immobile: in questo momento entrerebbe in scena un uomo longilineo ripreso dalle telecamere, identificato in Cosimo Damiano Borraccino. ”C’è stata-prosegue Nitti -un’interlocuzione, cui è seguita la corsa di Borraccino verso il complesso condominiale dove si trova il garage lasciato precedentemente dall’altro imputato. E’ rimasto per pochi minuti prima di dirigersi, con la propria autovettura, verso una stazione di servizio e riempire una tanica di carburante, per poi tornare al garage. Nei giorni successivi, abbiamo avuto modo di pensare che i vestiti, che Borraccino indossava, siano stati abbandonati. Abbiamo collegato questo evento con la successiva denuncia di furto del mezzo stesso, che Borraccino ha utilizzato per riempire la tanica prima e, successivamente, raggiungere il luogo in cui sono stati rinvenuti i vestiti(trovati in una busta in località Fiumara ndr). Seguendo poi il percorso di quest’auto attraverso il GPS, i poliziotti sono giunti in una delle contrade di Barletta (Montaltino), dove nel pomeriggio del 31(gennaio ndr) hanno rinvenuto occhiali che presumiamo possano appartenere a Cilli”.

Questa la ricostruzione dei fatti emersa dall’incontro di questa mattina. Notevoli passi avanti su quanto accaduto nella tragica notte tra il 15 e il 16 gennaio, seppur non siano ancora stati chiariti né il movente, né il luogo dove si stanno concentrando le indagini per il rinvenimento del corpo. Quel che è certo è che finalmente si comincia a sentire odore di giustizia, una giustizia che non restituisce Michele alla sua famiglia,  ma che continuerà comunque a battersi per la verità. E, al grido dei parenti, si unisce quello di una comunità intera…

A cura di Giacomo Colaprice