Cinque minuti a testa, per quattro macroaree di discussione nel confronto fra i candidati sindaco, organizzato dalla Rete delle Associazioni di Barletta, ieri pomeriggio presso l’anfiteatro “Francesco Salerno” dei Giardini del Castello. Le 27 associazioni aderenti, hanno organizzato l’incontro con Mino Cannito candidato per il centrodestra e liste civiche, Mariangela Carone per il M5S, Carmine Doronzo per varie liste civiche con Sinistra Italiana ma anche Italia Viva, e Santa Scommegna, la candidata del Partito Democratico con le liste civiche di Emiliano; la finalità era di chiedere impegni concreti in relazione a questioni fondamentali, rintracciate dalle stesse associazioni. La conoscenza dei programmi elettorali è utile ad affrontare potenzialmente le problematiche sociali da cui conseguono povertà, disagio e violenza.

Le domande sono state poste da Cosimo Matteucci, referente della Rete e dell’associazione “Ambulatorio Popolare”. Le associazioni a Barletta hanno, dal finire degli anni ’80, coperto le grandi lacune lasciate dalla politica, proponendo soluzioni a questioni che altrimenti sarebbero sfuggite. Il volontariato di queste è una fonte impareggiabile, da cui il territorio usufruisce costantemente di servizi e conoscenza; da ciò, l’intento di agire non più individualmente, ma facendo appunto rete in modo che la voce della singola realtà associativa possa meglio trovare uno spazio per essere ascoltata, apportando il proprio know how. «I temi che hanno consentito di stringere i nodi di questa Rete sono – ha chiarito Matteucci – il contrasto alla povertà, al disagio e alla violenza, al fine di costruire una comunità inclusiva, evoluta, solidale, tutelando gli animali e l’ambiente, attenta alle esigenze delle persone con disabilità, alle esigenze dell’infanzia, dell’adolescenza e degli anziani e, in generale, alle fasce più deboli ed emarginate».

Le idee su come fare per raggiungere questi obbiettivi sono state portate all’attenzione del Prefetto e del Commissario prefettizio, provvedendo a rilanciare il dibattito pubblico con diversi eventi nei vari quartieri della città. Dunque, queste associazioni hanno le idee chiare su come affrontare questi problemi, con obiettivi e strumenti da utilizzare. Le domande, elaborate dalla Rete di associazioni, hanno riguardato:

  • tutela e valorizzazione del Terzo settore e delle associazioni del territorio;
  • inclusione sociale (attività culturali, formative e sportive), violenza e sicurezza;
  • ambiente, servizi, turismo;
  • lavoro nero, sottopagato, irregolare.

Il ruolo essenziale del volontariato e del mutualismo, svolto anche da queste associazioni a Barletta è importante, poiché spesso va a sostituire le mancanze o le carenze dell’Amministrazione comunale, ma anche affiancando le Istituzioni, offrendo contributi in svariati settori cittadini. È necessario poter contare sugli Istituti di partecipazione, dunque potenziarli e rendendoli realmente fattivi al fianco dell’Amministrazione. Il riferimento alle Consulte delle associazioni deve essere costante e non soltanto uno spazio in più da esibire. Tutti i candidati sono convenuti sull’utilità di queste realtà, alcuni esibendo una propria esperienza in alcune associazioni locali. Tuttavia, queste non devono essere ingabbiate unicamente all’interno delle Consulte, ma ci si deve rivolgere spesso alle associazioni anche attraverso tavoli di coordinamento, per poter realmente trarre utilità per quei settori cui queste associazioni sono dedite.

La nostra provincia è tra i territori con la peggiore qualità della vita, secondo le ultime statistiche «La crisi dello Stato sociale, l’assenza di intervento pubblico nei settori del lavoro, della previdenza e dell’assistenza sociale, l’assenza di serie politiche pubbliche in tema di sanità, cultura, sport, edilizia popolare e scolastica, istruzione e accoglienza hanno creato negli ultimi decenni precarietà, emarginazione, povertà. Ed emarginazione e povertà generano disagio, e il disagio troppo spesso sta sfociando in violenza. La nostra città, di tutto questo, ne sa qualcosa, dalle periferie al centro, dai bullismi, ai vandalismi, ai recenti, gravissimi, fatti di cronaca nera, anche di criminalità organizzata». Il tema riguardante l’ambiente è sicuramente il tema dei temi, anche in campagna elettorale, dall’inquinamento atmosferico e idrico, considerandoli con gravi ripercussioni sulla salute pubblica. Ad esso è legato il tema del turismo.

In ultimo, tutti i candidati hanno ribadito la sottoscrizione alla proposta che già 4 anni fa fece lo stesso Matteucci, di ricalcare la “delibera 100” del Comune di Napoli, finalizzata ad affrontare il problema del lavoro nero nei locali pubblici, inibendo la concessione di suolo pubblico a tutti coloro che sfruttano il lavoro dei propri dipendenti, o non assicurano gli standard minimi di paga e di sicurezza previsti dalla legge. Il lavoro è dignità e va tutelato senza se e senza ma, ovunque anche per migliorare la qualità della possibile fruizione di questi luoghi. L’istituzione, anche comunale, deve tutelare quelle realtà imprenditoriali che rispettano le leggi, non isolandole, ma valorizzando il loro modello, anche a discapito degli inadempienti.