«Ogni volta non sapeva, non ricordava, era ignaro, era all’oscuro – questo il comunicato diffuso dalla sede locale del Partito Democratico, tramite la firma del suo vicesegretario Giovanni Damato – si arriva a un passo dalla svendita di un appartamento nel palazzo della Cantina della Disfida. E Cannito, da Sindaco, dice di non sapere, di essere all’oscuro, di non essere stato informato. Ovviamente lo fa solo dopo gli attacchi della stampa e della opposizione, che permettono di salvare quell’immobile.

Il Palazzo delle Poste, simbolo della Resistenza, memoria del sacrificio contro il nazifascismo, sta per finire in mani private. Il Comune non esercita il diritto di prelazione. E ancora una volta Cannito non sa, non è informato, era assente o in ritardo o aveva chiesto di andare in bagno. Solo l’intervento del Governo centrale e del ministero presieduto da Dario Franceschini permetterà al Palazzo delle Poste di rimanere patrimonio pubblico.

Cannito è già stato Sindaco per tre anni. In tre anni su diversi tentativi di svendita del patrimonio immobiliare pubblico della città il suo atteggiamento è stato sempre lo stesso: a mia insaputa. Fa il finto tonto, come Scajola, ma peggio: perché lo fa con i nostri immobili, con il patrimonio di Barletta e dei Barlettani».