Durante il regno di Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia, un gruppo di ufficiali fondò associazioni di veterani delle guerre d’indipendenza. Alla morte del Sovrano, avvenuta il 9 gennaio 1878, per mantenere viva la devozione e la riconoscenza a Casa di Savoia, tali associazioni decisero di prestare un servizio di guardia alla venerata spoglia mortale del “Padre della Patria”, presso il suo luogo di sepoltura al Pantheon di Roma e in seguito al re Umberto I.  L’Istituto organizza cerimonie in occasione di ricorrenze particolari e i suoi membri prestano un servizio volontario di Guardia d’Onore alle Tombe definitive (Pantheon) e provvisorie (Vicoforte per Re Vittorio Emanuele III e per la Regina Elena, Altacomba per Re Umberto II e per la Regina Maria Josè) dei Sovrani d’Italia, “quale tributo di devozione e di amore per Casa Savoia, che portò all’unità e alla grandezza della Patria”. Intervisto il Cav. Uff. A.I.C.C.. Alberto De Nisi, presidente delegato provinciale BAT delle “Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon”, sezione“Francesco Conteduca”.

Presidente Alberto De Nisi

Signor De Nisi, quale motivazione l’ha spinta ad entrare nelle guardie d’onore e quando?

«Mi sono iscritto nelle guardie d’onore l’ 11/09/2012, quando il mio carissimo amico Giuseppe Caputo  ne faceva parte da diverso tempo, spiegandomi chi siano le guardie d’onore e l’istituto. A suo tempo,  feci una serie di ricerche su Facebook e la storia mi ha affascinato».

Quando nasce la delegazione Guardie d’Onore  Bat?

«La delegazione Bat nasce il 14/04/2013, staccandosi da Bari. Il primo commissario a guidare la delegazione dal 24/05/2012, a seguito di elezioni in data 14/04/2013, fu il delegato dott. Ruggiero Piazzolla. La delegazione, é stata guidata egregiamente da lui fino al 31/12/2018, fino a quando in data 01/01/2019, sono subentrato io».

Guardie d’Onore Bat

Perché la delegazione Bat é intitolata a Francesco Conteduca?

«La delegazione viene intitolata a Francesco Conteduca  (prima medaglia d’oro al valor militare di Barletta) perché  era un cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, guardia d’onore nel 1896 e consigliere dell’Istituto delle Guardie d’onore. L‘evento alla intitolazione  si è svolto con una grande partecipazione di pubblico, intervenuto da tutta la regione presso la sala rossa del castello di Barletta, alla presenza del presidente della provincia Bat, Francesco Ventola, il sub commissario del comune di Barletta Mario Volpe e il presidente nazionale delle guardie d’onore del Phanteon, capitano di vascello dott. Ugo d’Atri. Ospite d’onore era la signora Maria Carmela Conteduca, nipote dello stesso Francesco, monsignor Leonardo Doronzo e l’editore e storico dott. Renato russo».

Quanti sono attualmente i vostri iscritti?

«I nostri iscritti sono 34. I tempi si evolvono ed é necessario adeguarsi. L’istituto fu fondato nel 1878 da alcuni ufficiali fedeli al Re e nacque come comitato centrale dei veterani e reduci delle campagne di guerra nazionali e coloniali. La maggior parte dei membri dell’Istituto, circa 5.000, sono militari in servizio o in congedo o perlomeno lo erano fino a sei anni fa. Oggi purtroppo, la pandemia da covid ha ridotto questo numero».

Guardie d’Onore Bat

Quali sono i requisiti per essere ammessi?

«Oltre alla maggiore età,  sono la buona condotta, non aver riportato condanne penali o in corso e poi, se già si fa parte di un corpo militare tanto meglio. Oggi purtroppo, forse anche per colpa dell’eliminazione  del servizio di leva, meno giovani si approcciano  in maniera convinta perché non avendo svolto la leva militare non hanno il piacere di indossare una divisa e  non conoscono il suo relativo valore. Alcuni giovani maschi o femmine, entrano a far parte delle guardie d’onore poiché alcuni hanno in mente di fare la carriera militare,  altri perché  in famiglia c’è una guardia d’onore oppure, c’è chi indossa una divisa, oppure anche chi fa volontariato, chi ha piacere di far parte di un bel gruppo… ».

Quali sono i vostri gli obiettivi?

«Gli obiettivi sono: mantenere vivo il culto della Patria, esaltare, custodire e tramandare le glorie e le tradizioni militari, tenere i necessari collegamenti con le istituzioni civili dello Stato, con le Forze Armate e conservare quei rapporti di collaborazione con le associazioni combattentistiche e d’arma italiane ed estere».

Siete presenti sui social?

«Quest’anno abbiamo creato un profilo sia Facebook che su  Instagram,  grazie all’ammirevole collaborazione del vice delegato Antonio Doronzo».

Quali saranno i vostri progetti futuri?

«In questi giorni ho inviato al Commissario straordinario del Comune di Barletta, dott. Francesco Alecci, l’istanza di commemorazione con donazione del bellissimo modellino della nave pirocorvetta corazzata “Formidabile, sulla quale fu ferito Francesco Conteduca, durante la battaglia di Lissa nel 1866. La cerimonia di donazione è prevista per il 14 ottobre o 11 novembre (date da stabilire). Inoltre, saremo presenti  ad iniziative programmate dal  collega delegato di Bari prof. Luca Lombardi, ispettore regionale delle Guardie d’Onore. Con altri colleghi delegati regionali  come il generale Grancesco Calo’ (delegazione di Taranto), il cav.Luigi Mazza (delegato di Brindisi-Lecce) e il cav. Onofrio delli Carri (delegato di Foggia) ed il prof. Luca Lombardi (delegato di Bari), parteciperemo alle iniziative che ognuno avra’ in programma, una sorta di gemellaggio».

A cura di Tommaso Francavilla