Si è ormai insediata la Giunta di Mino Cannito per questo secondo mandato da Sindaco. Abbiamo incontrato l’Assessore alla Cultura-Turismo, Oronzo Cilli, già presente nella scorsa Amministrazione.

 In carica apertamente per Fratelli d’Italia: una tradizione della destra che ha conosciuto i primi passi a Barletta con la passata Amministrazione. Lei ritiene che la cultura possa essere di destra o di sinistra, che le associazioni culturali possano essere di destra o di sinistra? Quale il panorama locale?

«La cultura non è né di destra né di sinistra, non ha etichetta né ideologia, anche perché la cultura è un tema ampio, se uno pensa a Gaber, quando canta che la doccia è a sinistra, mentre la vasca è a destra, questo rimane in chiave ironica ovviamente, però ci sono persone di cultura, che possono essere di destra o di sinistra, e persone che non hanno a cuore i temi chiari alla produzione culturale e possono essere anche loro di destra o di sinistra. Poi il ruolo di assessore non è mai un ruolo di parte, ma di rappresentanza e di valorizzazione di tutto quello che è sul territorio. A Barletta ci sono molte associazioni che si impegnano al di là del ruolo di supporto che l’Amministrazione può dare, in attività culturali, artistiche, letterarie, dialettali, alle quali si cerca di dare un supporto nei limiti che le è consentito dalla legge, affinché si possa continuare a lavorare sui tavoli della cultura. Ho fatto l’assessore nella passata consigliatura al Turismo e poi alla Cultura e di quell’esperienza mi porto dietro il dossier della capitale del libro, dove all’interno abbiamo voluto accogliere le diverse sensibilità associative e culturali: ricordo che nel Documento di Programmazione Unica del Comune ho voluto fare inserire, insieme al consigliere Memeo, la valorizzazione della figura di Alfredo Reichlin, che è del mondo della sinistra, ma ha un’importanza per il mondo della cultura al di là delle posizioni politiche e ideologiche».

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Comunque, c’è anche il resto della città: quali le iniziative previste per le prossime settimane estive a Barletta? Non ci sarà un Cartellone, sebbene ci siano stati tempi ridotti per le Elezioni amministrative scorse?

«Come Giunta ci siamo insediati 20 giorni fa; per il cartellone dell’estate per la città, a prescindere dal Jova Beach che era già calendarizzato, con gli Uffici avevamo già iniziato a pensarlo in un certo modo, però sono sopraggiunte le elezioni [nazionali ndr.] del 25 settembre e molte cose sono cambiate. C’è una nota della Gazzetta Ufficiale che disciplina, in questo periodo, la concessione dei patrocini, la concessione dei luoghi, quindi limita un po’ nell’organizzazione. Dobbiamo delineare alcuni eventi per la città di Barletta e vorremmo fare in modo che fossero tutti gratuiti, per coprire questa parte di fine estate. Cercheremo di fare un minimo di attività che possa soddisfare i cittadini. Ovviamente poi ci sono anche eventi collaterali, ad esempio spettacoli musicali, cinema all’aperto che è ormai una tradizione, per cui stiamo approntando una delibera».

La Disfida in che modo sarà celebrata in quest’anno? Cannito nel suo programma dei primi 100 giorni di governo, aveva inserito il Certame cavalleresco. Ci sarà?

«Ci stiamo lavorando, ma ripeto la questione è legata al sopraggiungere delle elezioni, che limitano molte delle attività, perché tutto può essere frainteso anche dal punto di vista elettorale, oltre alla questione legata alle forze dell’ordine [che non possono essere distratte dalla sicurezza ndr.], quindi per fare un evento del genere bisogna ragionare un po’ diversamente sul come poterlo realizzare. Sulla questione del Certame, è difficile organizzarlo come lo abbiamo visto nel 2019. Quel tipo di certame quest’anno non si potrà fare, però celebreremo la Disfida, ricorderemo l’evento in maniera popolare».

Canne della Battaglia, croce e delizia della città, sbandierata da tutti come grande ricchezza e opportunità per il territorio, ma mai effettivamente valorizzata. Da dove partire?

«Canne della Battaglia è spesso stata la figlia dimenticata di Barletta; fa parte del nostro territorio e della nostra storia. L’ho ripetuto lo scorso anno quando abbiamo redatto il dossier per la capitale del libro, che Barletta ha 4 pilastri su cui fondare la sua promozione e crescita culturale, che sono irripetibili e non può toglierci nessuno e sono pilastri di un turismo culturale-sportivo: Mennea, la Disfida, De Nittis e Canne della Battaglia. Su Canne, ci piacerebbe molto provare a candidarla a patrimonio dell’Unesco, ma ovviamente bisogna anche tenere conto della promozione del sito: approfitto per ricordare che il 2 agosto prossimo, in occasione della ricorrenza della Battaglia, ci sarà un evento promosso dall’Amministrazione comunale insieme all’Antiquarium di Canne, in cui avremo un concerto musicale, oltre alla presentazione della Guida storico-artistica della città. Bisogna trovare il modo di coinvolgere tutti i portatori di interesse culturale e turistico su Canne, proponendo un progetto di promozione che la veda valorizzata, interessando il Ministero dei Beni Culturali».

Necessaria la collaborazione, per il Settore culturale-turistico, delle associazioni e degli imprenditori locali: bisognerebbe costantemente rapportarsi con questi…

«Ne ho parlato durante l’incontro della Rete delle Associazioni che si è tenuta al Castello qualche giorno fa con il Sindaco. L’idea sarebbe quella di cominciare ad immaginare, subito dopo l’estate, gli “Stati generali della cultura”, quindi una discussione di 2 giorni con le realtà di professionisti, volontari o associazioni, su cosa Barletta vuol essere dal punto di vista culturale, i punti di forza, gli attori che possono contribuire alla crescita della città. Se riusciamo a fare rete, l’idea è quella di riportare sul tavolo l’esperienza che abbiamo avuto con “capitale italiana del libro”: lì abbiamo avuto oltre 40, tra associazioni, istituti e realtà che hanno collaborato all’elaborazione del dossier che ci ha portato tra le finaliste. Se quel modello lo riportiamo su di un livello culturale più ampio, tutte le associazioni potranno contribuire su di un piano paritario e l’amministrazione dovrà sostenerle; si sosterranno le idee in un quadro di programmazione condiviso, senza le ripetizioni di eventi molto simili: sarebbe bello che ci fosse un coordinamento con il supporto dell’Amministrazione, con un dialogo costante con la Consulta della Cultura. Dobbiamo lavorare insieme su progetti comuni».

Anche il suo Settore, non può più contare su una figura importante del dirigente comunale: ritiene che questa possa diventare una grave mancanza per gli Uffici, anche in questo campo?

«Dopo la dirigente Scommegna, la delega al Settore Cultura è tenuta dal Comandante Filannino, mentre al Turismo la delega l’ha avuta Rosa Dipalma. È ovvio che la macchina amministrativa di Barletta, come in altri comuni, ha bisogno di rafforzarsi. Il Sindaco ha voluto subito affrontare questa discussione per capire in che modo fare questo rafforzamento, vista la carenza di personale. Bisogna rafforzare la macchina amministrativa, anche con i concorsi».