L’associazione Barletta Ricettiva ha inviato una lettera a S.E. Mons. Leonardo D’Ascenzo, nostro arcivescovo, sottolineando le rimostranze giunte da parte di clienti/turisti a Barletta e per chiedere un suo pronto intervento e una maggiore attenzione sui beni ecclesiastici della nostra città.
«Eccellenza reverendissima,
chi la scrive è il presidente dell’ Associazione dei B&B Barletta Ricettiva il sig. Raffaele Rizzi, e le scrivo a nome dell’intera categoria ricettiva turistica della Città di Barletta.
Negli ultimi anni il turismo nella città di Barletta è cresciuto notevolmente e anche la nostra categoria, talvolta, fa difficoltà ad accontentare la richiesta dei clienti. E’ un turismo abbastanza strutturato, esigente e attento. Abbiamo tra i nostri clienti, in base al periodo dell’anno, famiglie spalmate principalmente nei periodi festivi, dunque durante tutto l’anno, giovani in particolar modo in estate, e stranieri quasi tutto l’anno.
Siamo una realtà molto dinamica e con il nostro importante contributo, fatto non solo di pernotti ma anche soprattutto di tour organizzati con guide autorizzate dalla Regione Puglia, diamo il nostro apporto alla bella città di Barletta. I visitatori, davvero tanti, restano affascinati dalla bellezza e dalla ricchezza in termini storici e di beni della città. Come non ricordare il palazzo della Marra e la Collezione Denittis, il Castello con l’annesso museo e il lapidarium, la cantina della Disfida, e anche se un attimino fuori mano, la storica Canne della Battaglia. Anche se distante dal centro cittadino, questo non ci blocca, anzi è un motivo per mostrare la nostra bontà e accoglienza, nell’accompagnare i nostri clienti nelle nostra belle e generose campagne e mostrare quel pezzo di storia mondiale.
Vengo ora al motivo dell’invio di questa missiva.
Dispiace e imbarazza noi operatori e le guide in prima battuta, e poi deludere i tanti turisti, o anche coloro che decidono di visitare in maniera solitaria la città, poiché ci viene puntualmente comunicato, la mancata visita del grande patrimonio locale, ovvero quello delle meravigliose Chiese.
Rammarica vedere il turista che fa la foto ricordo davanti ad Eraclio e, incantato dall’imponenza della Basilica del Santo Sepolcro cerca invano di entrarvi. Rattrista vedere il tour di simpatici visitatori, passare oltre le meravigliose chiese di Nazareth, San Domenico, Santa Lucia, Sant’Andrea, San Ruggiero e la Cattedrale e immortalare solo da fuori queste meraviglie e poi riferirci “sicuramente da dentro sarebbe stata ancora più bella”. Per noi è una sconfitta. Questi siti, tra l’altro, sono segnalati da tutte le guide turistiche della città e talvolta sono indicati degli orari che non sono mai rispettati. Se aperte, poi, i turisti lamentano la mancanza accoglienza o addirittura il diniego a ricevere informazioni o depliant. E’ davvero antipatico che questi poi facciano paragoni con altre zone della Puglia, dove le chiese, soprattutto in periodi di grande afflusso di turisti, sono aperte sino a tarda sera, tenute in maniera davvero eccellente (Lecce, Gallipoli, Nardò, Ostuni, Bari etc) talvolta anche con un contributo di un obolo per i turisti, che mai si sono tirati indietro.
Le chiedo gentilmente di intervenire a riguardo, magari stabilendo degli orari fissi di apertura e chiusura a cui noi operatori e le guide turistiche possiamo fare riferimento e di informare i sacerdoti e i collaboratori delle chiese ad essere ospitali. A beneficiarne sarà davvero tutta la città.
Le porgo i miei più più ossequiosi saluti e Le chiedo una benedizione per le nostra attività».