La fuoriuscita di polveri dallo stabilimento di Barletta della Buzzi Unicem, verificatasi il 19 luglio, non ha fatto registrare superamenti dei valori limite emissivi. Lo precisa in una nota l’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, rispondendo alla richiesta del Comune di effettuare maggiori approfondimenti sull’anomala emissione di sostanze che la stessa Buzzi Unicem aveva definito “farina”, ossia una miscela a base di ossidi di calcio che portata ad alte temperature si trasforma in un semilavorato per la produzione del cemento. L’Arpa, tuttavia, nella stessa nota rileva una serie di anomalie, come quella rappresentata dall’impossibilità di visualizzare le concentrazioni degli inquinanti del camino E12 alle ore 10:30. E nel report inviato al Comune, puntualizza testualmente che “la mancata visualizzazione delle concentrazioni medie semiorarie, aspetto già affrontato nel corso della visita ispettiva 2022, è un tema che sarà inserito nel rapporto conclusivo di prossima trasmissione, al fine delle valutazioni dell’Autorità Competente”. L’Agenzia Regionale invita inoltre la Buzzi a chiarire i motivi per cui risultano assenti alcuni dati relativi al monitoraggio dello stabilimento nei giorni che vanno dal 15 al 22 luglio. Ma tornando all’incidente del 19 luglio, il dirigente comunale del settore Ambiente aveva chiesto all’Arpa anche una verifica della natura chimico-fisica delle emissioni e le opportune misurazioni circa l’effettivo confinamento delle polveri all’interno dell’area dello stabilimento. Ma entrambe le richieste non trovano riscontro nella risposta pervenuta dall’Agenzia. Nella parte finale della nota si scopre, inoltre, che la fuoriuscita di polveri dallo stabilimento è un evento tutt’altro che raro, come invece avevano fatto intendere Comune e Buzzi Unicem in una precedente comunicazione. L’Arpa mette nero su bianco che già il 16 aprile una rottura meccanica aveva provocato la fuoriuscita di “farina”, e il 30 giugno un’anomalia elettrica aveva determinato lo stesso identico incidente. Ora l’Arpa chiede alla Buzzi Unicem di relazionare “relativamente alle azioni intraprese o che si intende intraprendere per evitare che tali anomalie si ripresentino” evidenziando in aggiunta che “la ripetitività di tali incidenti potrebbe essere ricollegata a problematiche manutentive o di vetustà dell’impianto”. Ciò che lascia perplessi dell’iniziativa dell’Arpa è la tempestività. Alle soglie di Ferragosto si chiede di relazionare su un incidente avvenuto il 16 aprile, quasi quattro mesi fa. E nulla si dice se le fuoriuscite di polveri degli scorsi mesi, segnalate solo oggi, siano state in qualche modo monitorate dagli enti preposti ai controlli.