«Avevamo ragione – cosí Rosa Cascella, Capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Comunale cittadino – La Bar.S.A. fa marcia indietro. Il consiglio comunale monotematico si chiude con un dietrofront di Cianci e dell’amministrazione Cannito. I trionfalismi con cui, due mesi fa, veniva annunciata la possibilità di acquistare un immobile per la nuova sede della nostra municipalizzata si sono rivelati solo un misero spot da campagna elettorale. Abbiamo studiato le carte, approfondito gli atti e fatto emergere tutte le contraddizioni di un iter che stava portando la Barsa, e quindi il Comune, e quindi noi cittadini, ad un esborso di quasi due milioni di euro (tra acquisto e costi di manutenzione ordinaria e straordinaria) per un ex opificio gravato da abusi edilizi insanabili e insufficiente ad accogliere uffici e parco mezzi dell’azienda nella loro interezza, palesando la prospettiva di dover procedere all’acquisto anche dei terreni confinanti per poter rendere veramente funzionale l’immobile. Lo stesso amministratore unico della Bar.S.A., l’avvocato Cianci, ha ammesso durante il consiglio che il costo complessivo dell’operazione fosse sostanzialmente indeterminato e indeterminabile. La nostra azione ha dunque evitato che i soldi dei contribuenti finissero, in quantità ancora non determinata ma ingente, impegnati in un’operazione poco saggia. Solo il 31 agosto, per nulla a caso dopo le nostre richieste di chiarimenti e approfondimenti, l’assemblea Bar.S.A. ha deliberato la marcia indietro rispetto alle decisioni annunciate in piena campagna elettorale. Lo stesso Sindaco Cannito, che oggi si dice estraneo e ignaro rispetto all’operazione di acquisto, un mese e mezzo fa ne rivendicava il merito e si diceva disposto a rilanci per ottenere l’immobile. Ma a questo genere di giravolte siamo oramai abituati. Come gruppo consiliare del PD rimaniamo fermi all’atto di indirizzo del 2018 in cui si stabiliva che Bar.S.A. avrebbe avuto una sede su suolo pubblico. Quella di oggi – conclude il comunicato – è una vittoria della opposizione in Consiglio, ma è soprattutto una vittoria dei cittadini che desiderano buon governo e uso oculato delle risorse e dei soldi dei contribuenti».