Bagno di folla per la visita di Giuseppe Conte a Barletta, nella piazzetta nel retro della Cattedrale oggi pomeriggio. Il leader del M5S è stato accolto da molti sostenitori, curiosi e dai suoi attivisti barlettani. Tra questi spiccava certamente la presenza del Senatore barlettano Ruggiero Quarto e dell’ex candidata Sindaco Maria Angela Carone. L’incontro barlettano è stato una delle tappe dell’ex Presidente del Consiglio, nella terra della sua Puglia.

Riguardo il finanziamento russo ai partiti di paesi esteri, Conte è chiaro: «Io posso parlare del M5S, che agisce sempre in piena trasparenza e non c’è nessuna possibilità che possa essere coinvolto e possa subire interferenze di questo tipo». E invece, riguardo al “caro energia”, il leader penta stellato riflette: «Dovevamo attivarci subito per ottenere un piano europeo, una strategia europea comune, noi è da febbraio che parliamo di Energy recovery fund e poi dovevamo anche intervenire al nostro interno per misure ben più consistenti per reggere questa ondata recessiva. Le risorse che sono state stanziate sono assolutamente insufficienti, noi dobbiamo allargare la lente d’ingrandimento sugli extraprofitti al comparto assicurativo, al comparto farmaceutico e tutti i comparti che hanno accumulato speculazione e non siamo stati ascoltati e adesso purtroppo a pagare, non sono i politici che hanno ritardato, chi aveva la responsabilità e non ha fatto nulla per adottare misure necessarie, ma saranno famiglie, cittadini ed imprese, commercianti, partite iva, come sempre succede in Italia.

Ho sentito dire che Meloni esclude una variazione di bilancio, ma non ci ha detto come risolve il problema. La variazione di bilancio è l’estrema ratio, io l’ho sempre detto, ma purtroppo siamo arrivati all’estrema ratio. Dovevamo muoverci per tempo e se ritardiamo ancora, non basterà una variazione di bilancio, ce ne vorranno 3-4 o 5. Quindi questa destra non ha nessuna soluzione».

Durante il comizio, rilancia i temi cari al popolo pentastellato, tra cui l’attenzione all’ambiente, tra cui l’utilizzo di energia autoprodotta e alternativa, la necessità di introdurre un “salario minimo” di almeno 9 euro l’ora, riscatto gratuito della laurea, ma anche di un fondo di pensione garantita per salvaguardare soprattutto i giovani che non avranno sufficiente contribuzione. Ma anche il taglio del cuneo fiscale, per ridare potere d’acquisto al ceto medio, reintroduzione del cashback fiscale e detrazioni degli scontrini farmaceutici, anche per i trattamenti veterinari, direttamente in-app. «Diciamo no alla flat tax perché costerebbe tra le 50 e 80 miliardi, indebitando lo Stato per favorire i più ricchi», così “l’avvocato del popolo” proseguendo il suo tour elettorale.