Rosa Cascella
Rosa Cascella

«È una sconfitta chiara e netta nei numeri. Ma soprattutto – si legge nella nota diffusa da Rosa Cascella (Segretaria PD) e Antonio Gorgoglione (Presidente PD) – è una sconfitta dolorosa e annunciata perché, se guardiamo in casa nostra, nel nostro partito, ne conosciamo (e ne conoscevamo già) alcune ragioni fondamentali. Avere immaginato liste del PD senza esponenti noti, riconoscibili e riconosciuti di un capoluogo come Barletta è stata una follia. A maggior ragione ricordando che Barletta è l’unico dei tre capoluoghi della BAT con una amministrazione comunale di centrodestra. Lo abbiamo detto allora e lo ribadiamo anche adesso: l’esclusione della Senatrice, e Sottosegretario, Assuntela Messina è stato molto più che uno sgarbo dal punto di vista umano e istituzionale.

È stato – prosegue la nota – un clamoroso autogol politico. Proprio perché era chiara l’onda montante delle destre, presidiare il territorio attraverso rappresentanti istituzionali che avessero già dimostrato capacità di mobilitazione sarebbe stato l’unico antidoto, l’unica via per cercare di arginare la crescita di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. D’altro canto in Puglia la rottura della alleanza, che è già realtà a livello di amministrazione regionale, con il M5S non ci ha permesso di essere in partita (e ha condotto la nostra coalizione ad essere in molti territori terza, dopo il centrodestra e dopo il M5S). Dai territori, dalle loro esperienze, da coloro che sul campo hanno coltivato e raccolto consenso, occorreva e occorre ancora partire per costruire una proposta credibile. Perché le affiliazioni dirette a Roma, le logiche di corrente, producono invece disastri annunciati. Saremo forza di opposizione a Roma e facciamo i nostri auguri ai nostri eletti. Un doveroso ringraziamento va ai candidati del Pd della nostra provincia, che si sono battuti con coraggio e determinazione, nonostante tutte le difficoltà e gli ostacoli che abbiamo descritto, durante questa campagna elettorale: un sentito grazie va dunque a Sabino Zinni, Debora Ciliento, Giovanni Vurchio e Shady Alizadeh.

Ora – conclude la nota – è il momento di ricostruire e il PD può farlo perché ha radici salde e una comunità di donne e uomini pronta a governare questo processo di cambiamento. Ricominciamo da qui, da noi, per costruire l’alternativa, per riprendere il filo di una narrazione progressista e riformista».