Era il maggio del 2021, durante prima consigliatura Cannito, e aria di “scontri ideologici” si sollevò in Consiglio comunale, in seguito alle parole del consigliere Flavio Basile, già candidato sindaco per la Lega, ma all’epoca divenuto ormai organico della stessa maggioranza, avendo ricevuto dal Sindaco (lo stesso di oggi) un incarico riguardante il coordinamento delle associazioni per le attività produttive della città. Nel suo intervento, il consigliere aveva detto: «Io non mi offendo se mi chiamano fascista, lo stupido e mentecatto si offende, perché il fascismo ha fatto tante belle cose». L’intervento del consigliere suscitò, ovviamente, diverse polemiche, sia dell’opposizione che di associazioni locali. Queste costrinsero il consigliere a ritornare sui propri passi, scusandosi nella seduta consiliare successiva.

Tuttavia, questo ebbe una eco nazionale, perché il giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, Andrea Scanzi, commentò negativamente gli interventi del Basile, unendosi al coro di critiche che denunciavano un’esaltazione del fascismo, attirandosi la querela del consigliere barlettano. Oggi, sempre dal profilo facebook del giornalista Scanzi, attraverso un videomessaggio, si apprende che la querela, già proposta per l’archiviazione cui Basile si era opposto, dopo il riesame, è stata comunque archiviata, con la motivazione:  «Condotta scriminata – legge il giornalista nel video – dall’esercizio di critica politica dal momento che mi (riferito al convenuto, ndr.) ero limitato a commentare un controverso intervento effettuato dal querelante nel corso del consiglio comunale di Barletta del giorno precedente, il gip ha anche ritenuto che le mie espressioni fossero legittime, in modo sarcastico, per stigmatizzare la condotta tenuta pubblicamente dal querelante».