Impazzano le polemiche e le perplessità dopo che, due giorni fa, nell’area ex ENI in viale Cafiero a Barletta, pinze abbattitrici hanno iniziato a diradare il patrimonio arboreo presente in quella zona, da diversi anni oggetto di débâcle, in virtù della costruzione di un parcheggio.

Il misfatto era stato denunciato attraverso un video dall’esponente di centrosinistra Carmine Doronzo, pubblicato sulla sua pagina personale. «Questa mattina hanno tagliato numerosi alberi nell’area ex deposito ENI – ha affermato Doronzo –, dove vedete il rettangolo arancione fino a poche ore fa c’erano alberi ad alto fusto. Sono anni che chiediamo all’amministrazione Cannito di realizzare un grande parco pubblico sotto il castello e invece tutto va nella direzione opposta: devastazione ambientale, parcheggi e cementificazione. I cittadini sono stanchi, esigiamo risposte immediate».

Asserzioni dal retrogusto molto amaro quelle del consigliere comunale di Coalizione Civica, che evidenziano una cronicità del problema relativo a quell’area, trovatasi spesso alla mercé di controversie politiche.

Non da meno è stato, di contro, il dietrofront dell’ormai ex assessore all’Ambiente, Igiene, Decoro, Arredo Urbano e Transizione Ecologica Anna Maria Riefolo, che meno di 24 ore fa ha deciso di comunicare le sue dimissioni dall’incarico.

«Mi duole prendere atto che non sussistono più i presupposti per un mio impegno produttivo all’interno dell’amministrazione comunale – ha dichiarato tramite PEC – per il venir meno della possibilità di fare sintesi su posizioni politiche divergenti che attengono alla visione presente e futura della città […]. La questione della possibile destinazione a parcheggio dell’area ex ENI in via Cafiero, la scelta di relegare a mero atto di gestione, quindi di competenza dirigenziale, la decisione di consentire la “monetizzazione” degli standard urbanistici, rinunciando a fornire un preciso indirizzo politico, quello di chiedere e pretendere spazi pubblici destinati a verde per la città e per i cittadini, sono vicende rispetto alle quali non posso che, dopo aver chiesto di arrivare a più sagge decisioni, prendere le distanze».

A fare ulteriore chiarezza sulla posizione dell’amministrazione rispetto alla destinazione d’uso dell’area di cui sopra è arrivato il consiglio comunale tenutosi ieri pomeriggio, durante il quale il primo cittadino Cosimo Cannito è stato chiamato a rispondere.

Dinanzi a domande logistiche, relative all’intervento di abbattimento delle alberature, alla garanzia di interventi di bonifica che disinquinino l’area e rispetto alle decisioni dell’amministrazione sull’opposizione o meno alla costruzione del parcheggio, il Sindaco ha dato risposte “indefinite”.

L’area è privata, questo il postulato, lasciando quindi ai “privati” il compito di scegliere, come “democrazia” vorrebbe. Ma non soltanto. Il primo cittadino Cannito ha esplicitamente parlato di “serenità ambientale” per i cittadini, raggiungibile proprio attraverso la realizzazione del parking, a suo dire unica congiuntura per risolvere innumerevoli disagi sia dei residenti che delle attività commerciali limitrofe.

Un’idea proliferata in tempi non sospetti, stando all’ultimo DUP approvato dall’amministrazione, in cui già esisteva la previsione di un parcheggio nell’area ex deposito ENI, che lascia ormai pochi dubbi su quelle che erano e sono le volontà politiche.

Un adieu agli interventi di bonifica totale, dunque, che avrebbero dovuto disintossicare la zona da idrocarburi e metalli pesanti, ma solo una messa in sicurezza “cuscinetto”, accordata nel 2020 dalla società ENI Rewind S.P.A, che ha previsto una parziale rimozione dei terreni superficiali contaminati e l’abbattimento del patrimonio arboreo.

Sembra ormai irreversibilmente lontana e fagocitata nella distopia l’illusione di poter realizzare nella zona sita in via Cafiero un parco, come espresso più volte dalla cittadinanza. Come si muoverà adesso la Città della Disfida? Ci sarà una nuova vera Disfida? E come risponderà a quel punto l’amministrazione?

Ai posteri l’ardua sentenza.

A cura di Carol Serafino