Una discarica che sta lentamente venendo allo scoperto, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno. Siamo in zona Belvedere, sulla costa sud di Barletta, a ridosso dell’ex cartiera, in un’area di interesse archeologico e naturalistico. Qui, esattamente un anno fa, intervenne la Capitaneria di Porto per mettere sotto sequestro un terreno di 3500 metri quadri dove furono rinvenuti 14mila metri cubi di rifiuti, tra scarti edili e materiale plastico. La Procura ipotizzò i reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti. Si attendeva la bonifica e messa in sicurezza del sito ma da allora poco o nulla è cambiato.

La natura continua a fare il suo corso ed il mare prosegue la sua lenta ma costante azione di erosione della costa o di quanto che ne rimane. Facendo venire alla luce ciò che ancora viene celato nel sottosuolo della discarica. Anche frammenti di amianto, trascinati in mare dalle correnti e traportati lungo la costa. A denunciare i gravi rischi ambientali connessi alla mancata bonifica del sito, è ancora una volta Antonio Binetti, ambientalista con la passione per la subacquea, già protagonista lo scorso mese di ottobre di uno sciopero della fame per sensibilizzare le istituzioni ad un intervento di rimozione dei rifiuti nel Vallone Tittadegna.

Binetti non esclude un altro plateale gesto di protesta, intanto formalizzerà in giornata una denuncia ai carabinieri sperando di sollecitare le istituzioni ad un intervento urgente in zona Belvedere. Un luogo – dice – che avrebbe tutte le potenzialità per diventare un suggestivo affaccio sul mare.