“Il 10 febbraio, decise di andarsene. Lo fece cosi, senza avvisare nessuno, senza far capire a quello che aveva dentro, quello che lo tormentava – lo scrive Giuseppe Gammarota, fratello di Manrico – quello che era diventato per lui una vita insopportabile. Non pensò neanche per un attimo quello che avrebbe lasciato a chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene. Per questo sono ancora arrabbiato con lui. Per questo ancora lo piango e per questo ogni 10 febbraio maledico questa data. Detto questo, voglio portare all’attenzione di chi lo ha conosciuto personalmente e artisticamente, una cosa che credo meriti un approfondimento.

Manrico come sapete tra le tante cose fatte, (basta andare su wikipedia e digitare Manrico Gammarota o fare una semplice ricerca su Google) è stato anche Direttore Artistico del “nostro” teatro Curci.  Il Pittore Paolo Vitali lo dipinse in un bellissimo quadro che dono ai miei nipoti e che la famiglia decise di donare al Teatro “Curci”. Quel quadro doveva essere posizionato nel foyer del teatro. Così non è stato o almeno non lo è stato fino ad ora. Spero che il Sindaco Cannito possa intervenire in tal senso così come spero che l’assessore alla cultura possa pensare a qualche evento che lo possa ricordare. Credo se lo meriti. Spesso, dopo gli spettacoli (memorabili “Razza Bastarda“, “La parola ai giurati” per il quale  vinse il premio Persefone come migliore attore nel 2009 e tanti altri.  A Bari lo ricordano per la “Capagira”), a chi gli chiedeva le origini, solitamente rispondeva “Sono di Barletta. Noi abbiamo un bellissimo Teatro perché a Barletta la cultura è sempre stata di casa”.

Rocco Papaleo, cosi come fece Michele Placido e altri, nel suo ultimo spettacolo presentato a Barletta al Teatro Curci, ha dedicato a Manrico l’intera serata. Personalmente lo ringrazio certo di interpretare chi ancora lo ricorda e gli ha voluto bene. Mi auguro che la sua città non lo dimentichi”.