Sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica il 32enne Pasquale Rutigliano, il killer reo confesso del barista Giuseppe Tupputi, ucciso a colpi di pistola, l’11 aprile dello scorso anno, all’interno del suo locale, alla periferia di Barletta. È quanto è stato deciso nel corso dell’udienza preliminare del processo per il delitto, celebrata ieri a Trani.

La perizia, che sarà eseguita il prossimo 6 aprile dal perito Francesco Felice Carabellese, dovrà stabilire se l’assassino è capace di intendere e di volere. L’uomo è accusato dei reati di omicidio volontario, porto abusivo di arma da fuoco e violazione della sorveglianza speciale.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, anche grazie ai filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza del locale, la sera dell’agguato Rutigliano entrò nel bar “Morrison’s Revolution”, in via Rionero, dove ebbe una accesa discussione con il titolare poco prima dell’omicidio, consumato con una pistola calibro 9.

Tre i colpi esplosi all’indirizzo della vittima, raggiunta mortalmente all’addome ed al torace. Inutili i tentativi di soccorso da parte degli operatori del 118: al loro arrivo l’uomo era già morto, lasciando una moglie e due bambine piccole. Dopo gli spari, il 32enne si allontanò, facendo perdere inizialmente le proprie tracce, per poi confessare l’accaduto alle Forze dell’Ordine.

Circa 13 anni fa, Rutigliano era già stato arrestato per un tentato omicidio, dopo aver accoltellato un giovane di 20 anni, presunto affiliato al clan malavitoso dei Cannito, vicenda sulla quale è ancora pendente un procedimento penale presso il Tribunale di Trani.

Ancora, nel 2019, l’uomo era finito in manette con l’accusa di estorsione ai danni di un altro barista.