La vittoria contro il Gravina ha dato nuova linfa di entusiasmo a tutto l’ambiente del Barletta calcio, complice anche il mezzo passo falso della Cavese sull’insidioso terreno del ”Curlo” di Fasano. Due punti separano i biancorossi di Farina dalla capolista campana a dieci partite dalla fine, distanza non incolmabile e che fa sognare in grande la calda piazza barlettana. Per avere ambizioni di primato, tuttavia, serve, numeri alla mano, svoltare lontano dalle mura amiche, a partire già dalla sfida di domenica in quel di Nocera Inferiore.

Una vittoria che, in trasferta, manca a Barletta da quasi tre mesi, da quel 4 dicembre coinciso con il gol allo scadere di Lattanzio a Pozzuoli contro la Puteolana, prima di incappare nel ko di Nardò e nei tre pareggi consecutivi contro Molfetta, Francavilla e Martina. Dei 45 punti totalizzati dai biancorossi di Farina, ben 27 sono stati totalizzati al ”Puttilli”(prima squadra del girone per punti in casa ndr) e solo 18 fuori casa(sesta in campionato ndr), con 4 vittorie (Cavese, Brindisi, Bitonto e Puteolana), 6 pareggi e 2 sconfitte. Numeri che testimoniano una certa difficoltà da parte di capitan Pollidori e compagni nel capitalizzare fuori casa, come lo stesso tecnico nativo di Caserta ha ammesso nella conferenza stampa post gara di domenica scorsa, parlando di squadra ”che rende di più in casa”. Per la verità, non tutti i pareggi in trasferta sono stati uguali: si va dalla grande prova di Casarano, in cui il Barletta avrebbe potuto anche andare sullo 0-2 a fine primo tempo, all’opaco match di Martina Franca, dalla prestazione coriacea di Altamura a quella di Molfetta condizionata dal rosso iniziale a Maccioni.

Ogni gara ha una storia a sé, soprattutto quando si parla del girone più temibile della Serie D e soprattutto se si considera che, alla luce anche del successo della Puteolana sul Bitonto di sabato scorso, ogni squadra sia pienamente in corsa per il suo obiettivo stagionale. Al pari della Nocerina, partita in estate in ”pompa magna” con Sannino in panchina e Mincica in attacco, ora invischiata nella lotta per la salvezza. Per questo motivo, per giocarsi le non residuali chance di promozione diretta, serve fare un deciso passo in più in trasferta, cosa fatta ad esempio dal Nardò che, non a caso, ha fatto un grande balzo in avanti dopo le affermazioni fuori casa(seconda ndr), approfittando di qualche stop di troppo sia del Barletta che della Cavese. I presupposti per fare bene ci sono tutti: la squadra ha dimostrato di avere le carte per dire la sua contro qualsiasi avversario, ma ora è tempo di limitare al minimo gli errori, tornando a fare la ”voce grossa” in trasferta come accadeva ad inizio campionato. A dieci giornate dalla fine, ogni dettaglio farà la differenza.

A cura di Giacomo Colaprice