“Siamo contrari alla celebrazione del consiglio comunale il giorno del venerdì santo. Come consiglieri di opposizione abbiamo tentato, nella conferenza dei capigruppo, di far valere la nostra voce ma, purtroppo, abbiamo registrato la volontà del presidente del consiglio comunale e dell’intera maggioranza di procedere decisi per la convocazione in quella data, senza voler minimamente tener conto dei nostri dubbi e delle nostre perplessità che, a questo punto, ci preme riportare anche a mezzo stampa, con la speranza che qualcuno possa essere colto da un più saggio ripensamento.

È a tutti noto, infatti, che ogni anno a Barletta si tengono le due processioni– pomeridiana e serale- del venerdì santo alle quali, in virtù del “voto” risalente al 1656, partecipano le istituzioni cittadine. Con una concomitante seduta del consiglio comunale saremmo costretti a sospendere più volte la discussione consiliare con l’ovvio rischio di prendere parte in maniera frettolosa – e non realmente partecipata- né al tradizionale rito religioso né tantomeno al consiglio comunale.

Soffermandoci proprio sul consiglio comunale, inoltre, non possiamo non rilevare che la discussione calendarizzata riguarda proprio il principale argomento di dibattito nella massima assise cittadina, ossia il bilancio comunale. Ci chiediamo, quindi, come mai questo atto fondamentale non sia stato approvato prima dall’amministrazione Comunale e come mai, dopo mesi di ritardo, non possa essere discusso, a questo punto, in una qualsiasi altra giornata. Il sospetto, che speriamo qualcuno possa smentire con i fatti, è che tale convocazione possa nascondere un tentativo di ridurre all’osso il dibattito– critiche comprese- essendo molti i dubbi che vorremmo liberamente esprimere sui provvedimenti di bilancio.

Ci stupisce come lo stesso presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte, in un intervento pubblico, abbia motivato questa decisione con la necessità di liquidare i contributi per l’affitto casa, di fatto strumentalizzando le condizioni di necessità di centinaia di persone che ci auguriamo possano rimandare al mittente tali esternazioni. Spieghi piuttosto, il presidente, a questi nostri concittadini il perché per erogare tali contributi si sia perso tutto questo tempo, tempo che di certo non sarà recuperato essendo gli uffici comunali comunque chiusi fino al successivo martedì. Si preoccupi, piuttosto, il presidente del consiglio comunale, di garantire equilibrio ed imparzialità alla massima assise cittadina concedendo la parola a tutti gli eletti dal popolo, senza continue interruzioni.

Con la speranza che questo nostro intervento possa favorire una più cauta riflessione da parte del sindaco e di tutta la sua maggioranza, chiediamo di rivedere questa scelta inopportuna e persino offensiva per la città, e di rinviare ad altra data la seduta del consiglio comunale. La città tutta ne trarrebbe giovamento”.