“Il bilancio partecipativo in Italia è oramai una buona pratica consolidata. Ovunque, da Nord a Sud, dalle metropoli ai piccoli paesi, – questa la nota a firma dei segretari cittadini del Partito Democratico, Emiliano Sindaci di Puglia, Scommegna Sindaco, Partito Socialista Italiano, Con Barletta, Sinistra Italiana, Italia Viva: Cosimo D. Bruno, Giuliano Chiariello, Antonello Damato, Silvestro Mezzina, Rosa Tupputi, Annamaria Cafiero, Gennaro Rociola – le amministrazioni comunali attivano strumenti di ascolto e consultazione dei cittadini. Alla costruzione del bilancio contribuiscono attivamente associazioni, comitati di quartiere, gruppi spontanei e realtà organizzate.
Il Bilancio partecipativo è anche, e soprattutto, un percorso virtuoso di dialogo sociale. Si parte dai temi economici e finanziari dell’amministrazione, per giungere alla costruzione di forti legami ‘verticali’ tra istituzioni ed abitanti e, contemporaneamente di solidi legami ‘orizzontali’ tra i cittadini e le loro organizzazioni sociali. Ciò accade ovunque, e da tempo, ma non a Barletta. L’amministrazione Cannito arriva, per l’ennesima volta, alla prova del bilancio senza aver ascoltato o consultato nessuno. In città non vi è traccia di un dibattito, di una consultazione, di un momento di discussione con i cittadini. Il bilancio, che l’amministrazione Cannito vuole approvare, è ciò che di più distante si possa immaginare dalle idee e dai valori della sussidiarietà, della partecipazione e della attivazione di risorse civiche. Se la cittadinanza è ignorata, le forze politiche sono umiliate. Perché quel bilancio arriva in aula il Venerdì Santo? Al di là dell’ opportunità, o meno, di convocare il Consiglio comunale proprio in quella data, è già noto che il dibattito sarà interrotto per la partecipazione delle Autorità Cittadine alla Processione.
Dunque l’unico momento, in cui i rappresentanti istituzionali delle forze politiche hanno occasione per discutere del principale strumento di programmazione, sarà soggetto a pause, riprese, sospensioni, svilendo in questa maniera il ruolo e le responsabilità del Consiglio Comunale. I processi di deliberazione, specie quando avvengono in assenza di consultazioni preventive, avrebbero bisogno di ben altre condizioni. Per questa ragione, prima di qualsiasi discussione di merito, come forze di opposizione, dentro e fuori il Consiglio Comunale, ci sentiamo in dovere di denunciare il metodo adottato dalla giunta Cannito. Un metodo basato sulla assenza di partecipazione, sulla riduzione degli spazi di dibattito, sul mancato coinvolgimento dei cittadini, delle forze sociali e produttive della città. E’ arrivato il momento in cui tutte le forze politiche di opposizione facciano sentire la propria voce di dissenso rispetto ad una amministrazione senza visione e senza progetto. L’amministrazione Cannito arriva perennemente in ritardo sugli atti importanti (tra le tante: l’approvazione dei disciplinari all’ultimo giorno utile), punta sulla improvvisazione e si fa trovare sempre impreparata”.