L’ikebana è un’antichissima arte giapponese, l’arte della disposizione dei fiori recisi. Il termine in realtà vuol dire “fiori viventi”, indicando il senso spirituale di questa minuziosa disciplina. Questa mattina, presso Palazzo Della Marra si è inaugurata la mostra di queste composizioni floreali ispirate ad alcune opere di Giuseppe De Nittis presenti nella Pinacoteca; per tale occasione si è tenuta dal vivo una dimostrazione dell’arte ikebana, a cura delle maestre giapponesi Mayumi Araki, Yuri Maruyama e Atsuko Oka.

Quest’arte con più di mille anni di storia, testimonia il legame inscindibile tra uomo e natura in Giappone. Anche il ‘giapponismo’ di De Nittis è un importante spaccato del nostro impressionista, aprendo la strada che vedrà i nostri quadri presto ad Osaka in terra nipponica. Il rituale della disposizione dei fiori è connotativo in generale della cultura orientale. Dieci i quadri che hanno ispirato le composizioni ikebana esposte vicino alle opere di De Nittis a cui sono ispirate. Un ulteriore tassello di internazionalizzazione della figura di Giuseppe De Nittis, che apprezzò, e a volte vi si rifece, l’estetica giapponese.

Tale percorso è stato realizzato con la scuola Ikebana Ohara del Chapter di Roma. Tra questa e l’Amministrazione comunale ha fatto da trait d’union la barlettana Francesca Vittoria Riccheo (Quarto Master); il coordinamento è stato del prof. Renato Miracco curatore della Pinacoteca, che ha anticipato l’arrivo a settembre di un ulteriore prestito da una collezione privata “Eruzione del Vesuvio”-1872 opera molto simile ad una barlettana, sequestrata da Hitler e recuperata tramite la task force degli Alleati dei Monuments Men.

È intervenuto per l’Amministrazione il presidente della commissione consiliare Cultura Ruggiero Fiorella. Le composizioni saranno esposte fino a domenica 28 maggio.