«Ci sono molte più donne iscritte alle facoltà di architettura. Parliamo di quasi il 70%. Questa è una professione femminile. Questo lo si deve accogliere con un’accezione positiva perché le donne hanno sempre avuto una particolare propensione per la bellezza e come madri, in senso lato, per la cura del creato e dell’ambiente, ma anche dei paesaggi e delle architetture del passato oltre che delle nuove città sostenibili ed a misura d’uomo». Sono le parole dell’Arch. Francesca Onesti, Presidente della Commissione Cultura e Pari Opportunità dell’Ordine degli Architetti BAT, che ha introdotto e moderato i lavori dell’incontro formativo “Le Architettrici” all’interno di Palazzo Covelli a Trani. Il quinto appuntamento del ricco calendario di eventi che vedono protagonista l’Ordine provinciale in vista delle celebrazioni di fine giugno per il centenario dell’Albo degli Architetti.

«I tempi ci portano a vedere sempre più donne nella professione di architetto, le vediamo sempre più nei cantieri e soprattutto lo verifichiamo dalle iscrizioni all’ordine. Sulle ultime 20 ben 14 sono femminili e solo 6 maschili – ha spiegato il Presidente dell’Ordine Arch. Andrea Roselli – Più andiamo avanti più sarà una professione al femminile. Oggi abbiamo per esempio parlato anche di prevenzione. Più architetti donne avremo e più andremo anche ad interagire con il mondo della prevenzione al femminile».

Evento particolarmente partecipato e che ha visto le relazioni di donne che occupano dei ruoli importanti all’interno dei servizi istituzionali. «Il nostro ministero è un po’ un’isola felice – ha spiegato nel suo intervento l’Arch. Maria Piccarreta Segretaria Regionale del MIC per la Puglia – la maggior parte e cioè il 60% dei dipendenti è di genere femminile e la stessa proporzione la ritroviamo nei ruoli apicali. Di contro però, la maggior parte degli interlocutori sono uomini e poco abituati a questa caratteristica e quindi forse le difficoltà le si riscontrano non certo dentro al ministero ma più che altro all’esterno».

Cura dei luoghi e delle persone per cui le donne possono davvero dare molto in termini di apporto professionale come hanno spiegato anche le altre relatrici come la Prof. Arch. Loredana Ficarelli Prorettrice del Politecnico di Bari e l’Arch. Anna Vella del Settore Pianificazione del territorio del Comune di Bari. Si è parlato tanto di modelli culturali e di nuovi orizzonti futuri partendo dalle opportunità: «Ci sono un po’ di stereotipi – ha spiegato l’Arch. Piccarreta – secondo me bisognerebbe raggiungere un sano equilibrio ed anche un discorso di merito ma dando a tutti le stesse possibilità per arrivare a fare un discorso di merito».

Prossimo appuntamento questa volta internazionale il 9 giugno con la Lectio Magistralis dell’Arch. Jana Crepon. Ma la soddisfazione sino a questo momento è davvero alta: «Stiamo avendo moltissimo seguito a questi eventi – ha concluso l’Arch. Roselli – e mi auguro di vedere così tanti architetti ed ingegneri coinvolti con le nostre organizzazioni perché questo è importante sia per la formazione di tutti noi ma anche perché tra di noi dobbiamo interagire e ci dobbiamo conoscere. Così riusciamo anche a lavorare meglio sul territorio».