Un manifesto funebre attaccato a un tir. “Dopo una vita intensa e laboriosa – si legge – è venuta a mancare l’agricoltura. Con immensa gioia ne danno il triste annuncio lo Stato italiano e la Comunità europea”. È solo uno dei cartelli e degli striscioni che accompagnano la protesta degli agricoltori che questa mattina stanno sfilando per le strade di Barletta a bordo di trattori su cui hanno issato la bandiera italiana.

«Siamo tantissimi, i trattori sono circa 200 e il serpentone composto anche da semplici cittadini è lungo due chilometri», spiega Ruggiero Tanzi che fa parte della sigla Liberi agricoltori barlettani, organizzatrice della manifestazione. «Chiediamo alle istituzioni di scendere in piazza con noi perché loro dovrebbero rapportarsi con Bruxelles e farsi portavoce delle nostre istanze», aggiunge Tanzi evidenziando che «l’agricoltura sta vivendo un passaggio, una fase di transizione e il vero problema è che l’Europa fa calcoli a tavolino senza interpellare le varie Regioni ma facendo delle macroaree. La nostra, qui al Sud, è abbastanza piccola ma è ben diversa dal Nord Europa. Qua difficilmente le loro imposizioni si sposeranno con la nostra agricoltura».

Uno dei disagi per il settore pugliese, secondo i manifestanti, è la scarsità di acqua. «Abbiamo pozzi privati e per attingere l’acqua dobbiamo usare l’energia elettrica, il carburante invece – continua Tanzi – se ci fosse un piano nazionale di collaborazione tra Regioni, potremmo chiedere aiuto al Molise che è ricco di acqua o alla Campania. Oppure potrebbero essere creati nuovi invasi, perché nessuno lo fa?». Una delegazione degli agricoltori sarà ricevuta in Prefettura.