Il Partito Democratico di Barletta ha invitato a raccontare: “Come vorresti la tua città?”, un incontro in vista del passaggio in Consiglio comunale del Piano Urbanistico Generale (PUG), soffermandosi sul lungo percorso ultradecennale, rilanciando la sfida della partecipazione cittadina. Ieri pomeriggio, presso il Future Center di viale Marconi, si è svolto l’interessante incontro pubblico organizzato dalla segreteria cittadina del principale partito progressista; a fare gli onori di casa, infatti, il segretario cittadino Cosimo Bruno e Antonio Gorgoglione, responsabile del Dipartimento Urbanistica del circolo di Barletta.

Un incontro che cade all’incirca un anno dopo la presentazione della bozza dell’Amministrazione comunale di centrodestra del sindaco Cannito, sulla quale si sono svolte anche recentemente incontri partecipativi sul tema sul quale non deve mancare mai la necessità di confrontarsi e ascoltare i cittadini, oltre che verrà formalizzata nel momento ufficiale dell’invio delle osservazioni alla proposta presentata in Consiglio comunale prossimamente. Utile e interessante l’approccio dell’intervento della consigliera comunale Santa Scommegna che ha illustrato, mappa alla mano, il nuovo volto ipotizzato per la città dal nuovo Piano, soffermandosi su una descrizione dei “contesti urbani” in cui si è deciso di suddividere la città, attraverso proprie competenze di carattere sociale, connotazioni storiche, economiche. Una responsabilità che riguarda l’attuale ma anche le passate classi politiche: si pensi che l’ultimo strumento simile è il Piano Regolatore che risale al 1971. 53 anni di forti cambiamenti legislativi, ma anche di comodi ritardi della politica locale. Ma ricordiamo, è d’obbligo, che già le amministrazioni degli anni 90, e poi Maffei e soprattutto Cascella hanno dedicato ampio lavoro al raggiungimento di questo importante obiettivo, non ancora ben centrato.

Cinque le macro-aeree illustrate, cioè PERIFERIE E CENTRO STORICO, BORGHI E ZONE RURALI, LITORANEE ED AREA PORTUALE (INFRASTRUTTURE ED ACCESSIBILITA’), AEREE PRODUTTIVE E DISTRETTO COMMERCIALE, VERDE (VERDE URBANO E PAESAGGI EXTRAURBANI).

Cambiare il volto della città insieme agli altri comuni del territorio non a caso ieri erano presenti anche i tre sindaci delle città co-capoluogo della Provincia BAT Giovanna Bruno sindaco di Andria, Amedeo Bottaro sindaco di Trani e Mino Cannito sindaco di Barletta. L’incontro è partito da un filmato sulle problematiche principali della città, realizzato dai Giovani Democratici di Barletta. L’avv. Francesco Bruno, amministrativista, ha inquadrato il lungo percorso legislativo che ha portato alla nascita dei piani urbanistici, sia dal punto di vista nazionale che regionale, poggiando sull’aspetto principale che fa del Piano Paesaggistico Territoriale (PPTR) della Regione Puglia una disciplina “sovraordinata” cui i vari piani possono e devono adeguarsi. Ricordiamo che in Puglia sono pochi i comuni già provvisti di un PUG e Trani è l’unica città capoluogo con un PUG da qualche anno.

L’intervento dell’urbanista Anna Maria Curcuruto ha ricordato come l’urbanistica sia assolutamente diversa dall’edilizia, prevede una visione generale non rigida e che deve necessariamente rivolgersi a una “città flessibile”, non sviluppando solo determinati campi. La vocazione prevalentemente turistica di un territorio, come quella attribuita a Barletta, non deve dimenticare gli altri settori economici e sociali di sviluppo. È intervenuto anche Emanuele Daluiso coordinatore del partenariato economico e sociale Bat.

Degno di nota l’Intervento di Bottaro sottolineando il «Ridicolo campanilismo» che spesso è presente nelle città della Provincia, ma ragionare insieme sul territorio partendo innanzitutto dal sistema dei trasporti.

«Il nuovo Piano Urbanistico Generale è uno degli strumenti più importanti nell’agenda politica barlettana- ha ricordato il segretario Bruno – che purtroppo ha scontato delle lungaggini dovute soprattutto alla farraginosità della normativa nazionale e regionale. Oggi proviamo a continuare con il solco della partecipazione, allargando l’azione e non a delimitarla ai soli addetti ai lavori e proviamo a lanciare un sondaggio che si tradurrà in una scheda in formato elettronico o che servirà per coinvolgere tutta la cittadinanza e questo sondaggio diventerà poi pubblico, lo comunicheremo alla città attraverso una conferenza stampa. La giornata di oggi è una giornata campale, perché ha come oggetto la madre di tutti i ragionamenti politici della nostra città e non solo abbraccia anche i comuni limitrofi perché non ci può essere sviluppo della nostra città se non in connessione con gli altri comuni».